100% Fitness Mag - Anno VIII Aprile 2014 | Page 37
Pap test e prospettive future
Nel prossimo futuro, il ruolo del pap test nella
prevenzione dei tumori del collo uterino è
sicuramente destinato a cambiare. La scoperta
che la maggior parte dei tumori del collo uterino
sono dovuti al virus del papilloma umano (HPV)
ha portato allo sviluppo di tecniche diagnostiche
biomolecolari caratterizzate da una sensibilità
elevata (superiore al 95%) che ne ha fatto
prospettare l'utilizzazione come metodica di
screening. L'infezione da HPV è largamente
diffusa, ed è evidenziabile anche in molte donne
in cui tuttavia lo HPV è solo transitorio e non è
destinato a causare lo sviluppo di un tumore.
Particolarmente promettente appare la
prospettiva del vaccino transgenico per l'HPV,
già presente sul mercato, e che in Italia viene
distribuito gratuitamente alle ragazze nel 12º
anno di età (a partire dal gennaio 2008).
Negli studi fino ad adesso condotti, il vaccino
HPV ha già dimostrato di essere efficace
nel prevenire lo sviluppo di tumori del collo
uterino. Allo stato attuale i vaccini HPV sono
tuttavia rivolti solo ai tipi di virus oncogenico
più frequentemente causa di tumore (HPV 16 e
18) che da soli sono responsabili di circa 70%
dei cancri del collo dell'utero. Non sono ancora
inclusi altri tipi di HPV a potenziale oncogenico
alto o intermedio, responsabili del 30% restante
dei tumori, il cui comportamento biologico a
seguito dell'introduzione del vaccino non può
ancora essere previsto. È inoltre ancora da
chiarire la durata dell'immunizzazione garantita
dagli attuali vaccini che comunque, è stata
dimostrata essere di almeno 4 anni e mezzo
(ottobre 2006). Infine, anche considerando le
possibili strategie di vaccinazione su larga scala
(ad es. vaccinazione di tutte le adolescenti ed
eventualmente di tutte le donne in età fertile
senza infezione HPV in atto), le esperienze già
fatte con vaccinazioni di massa lasciano pensare
che una effettiva riduzione dell'incidenza dei
tumori del collo uterino non sia prevedibile
prima di molti anni.
Fino a quando l'efficacia e la durata nel tempo
del vaccino non sarà dimostrata anche al di
fuori degli studi e non sarà stato introdotto su
larga scala un vaccino per tutti i tipi oncogenici
di HPV, è comunque necessario che anche le
donne vaccinate continuino a sottoporsi allo
screening con il Pap-test. Si effettua con tre
somministrazioni intramuscolo a 0,2,6 mesi.
Dal 2008 gratuito nelle strutture pubbliche a
bambine sotto i 12 anni.