100% Fitness Mag - Anno VII Marzo 2013 | Page 85

85 100% FITNESS MAGAZINE to che, durante un carico d’intensità elevata, la cellula utilizza una grande quantità di glucosio (attraverso la glicolisi) e di glicogeno muscolare che è la forma in cui il muscolo immagazzina glucosio. La fase finale della demolizione del glicogeno risulta nella produzione di due molecole di piruvato. Nella cellula cominciano ad accumularsi sia ioni idrogeno che piruvato (dalla demolizione di ATP). Per neutralizzare il crescente accumulo di ioni idrogeno, ogni molecola di piruvato assorbe due di ioni idrogeno, trasformandosi in lattato, per cui la produzione di lattato sarebbe in effetti una conseguenza e non la causa, ma più clamorosamente, la produzione di lattato ritarderebbe l’acidosi. Quindi il lattato è una sostanza che neutralizza o tampona l’elevato accumulo di ioni idrogeno durante un carico di elevata intensità e non è responsabile della fatica; al contrario il lattato è un importante combustibile usato dal muscolo durante un esercizio prolungato. Il lattato rilasciato dal muscolo, infatti, è convertito dal fegato in glucosio e utilizzato come fonte di energia. Per cui invece di procurare fatica, aiuta a ritardare l’ipoglicemia, cioè un possibile un possibile abbassamento della concentrazione di glucosio che provoca in chi corre una sensazione di debolezza e di fatica quando si produce. Sebbene l’accumulo di lattato muscolare o ematico siano buoni indicatori di indiretti del rilascio di ioni idrogeno e del potenziale abbassamento del ph ematico, tale reazione, non deve essere interpretata come relazione da causa ad effetto. Lattato muscolare ed ematico sono solo buoni indicatori della condizione metabolica e quindi, la produzione di lattato è positiva e non negativa per il muscolo, come erroneamente affermato finora. Dal momento che ci sono numerosi esempi (non ultimi dal sottoscritto registrati) che dimostrano che la causa dell’acidosi metabolica deve essere accettata, comunicata nell’insegnamento e usata nell’interpretazione delle ricerche e nelle pubblicazioni. La ragione più importante per abbandonare il concetto di acidosi lattacida, sarebbe che non è valido. Non avrebbe nessuna giustificazione biochimica, e nessun supporto di ricerca, e sarebbe la prova di un inerzia accademica e scientifica che risale ai primi decenni del secolo scorso, che resisterebbe tuttora, per ragioni di comodità e apatia. Accettare i veri processi biochimici che sono alla base dell’acidosi metabolica, vorrebbe dire che i termini e le descrizioni finora utilizzati, sia nella fisiologia dello sport sia nell’allenamento diretto a ritardare l’acidosi metabolica prodotta dall’esercizio, debbono essere cambiati. A seguito di queste affermazioni è determinante individuare con test appropriati. I nuovi indicatori che determinano i ritmi di allenamento per qualsiasi livello di categorie, anche e soprattutto per il benessere fisico.