100% Fitness Mag - Anno VII Marzo 2013 | Page 84

100% FITNESS MAGAZINE IL MUSCOLO BRUCIA ED È STANCO MA L’ACIDO LATTICO NON C’ENTRA La nuova frontiera dell’allenamento di qualsiasi livello Salvatore Fattorusso (Consulente scientifico per lo sport) U na delle reazioni tipiche che caratterizzano la prima fase dell’adattamento a breve termine citate da Platonov nel suo articolo è l’accumulo di lattato nella muscolatura provocato da carichi di una determinata intensità. La sensazione di “BRUCIORE” che si sviluppa nella muscolatura durante un esercizio intenso, tradizionalmente, viene spiegata con l’aumento della produzione di acido lattico da parte dell’organismo. Che l’acido lattico rappresenti la causa di quella che viene definita acidosi lattacida, è insegnato in molti corsi di fisiologia, biochimica e fisiologia dello sport in tutto il mondo. La causa dell’acidosi durante carichi fisici intensi è stata un importante argomento di discussione e di dibattito tra gli specialisti dell’esercizio fisico e dell’allenamento e alcuni di essi continuano a considerare soprattutto la produzione di acido lattico, o di lattato la causa dell’affaticamento successivo a carichi di intensità elevata, non tenendo conto che la fatica è un fenomeno complesso nel quale svolgono un ruolo l’esaurimento delle riserve energetiche, la diminuzione dell’attività enzimatica o le alterazioni del metabolismo dell’acqua e degli elettroliti. Nel 2004 gli americani Robergs, Ghiasvand e Parker in una loro completa ed esauriente esposizione della biochimica dell’acidosi metabolica, prodotta dal carico fisico, hanno realizzato un riesame molto ampio di questa problematica che permette di comprendere dettagliatamente, in modo estremamente esauriente e chiaro, quale sia il rapporto tra la produzione di lattato e acidosi muscolare. Del loro articolo presenterò brevemente alcuni punti salienti che riguardano la storia della comprensione del ruolo dell’acido lattico, ometterò la spiegazione scientifica (la struttura chimica del metabolismo energetico nel muscolo), per non appesantire troppo questo importante argomento. L’acido lattico fu scoperto da un chimico svedese che nel 1789 isolò un acido in alcuni campioni di latte inacidito, da cui il nome “lattico” attribuito ad esso. Nel 1810 fu verificata la presenza dell’acido lattico in altri tessuti organici come il latte fresco, la carne e il sangue, mentre nel 1869 ne fu determinata la formula. Sempre nel 1869 furono osservati diversi isomeri dell’acido lattico durante la sua formazione nelle reazioni di fermentazione. La fermentazione è una trasformazione chimica operata da enzimi in una sostanza organica nella quale la sostanza viene scissa in sostanze più semplici. Poiché l’acido lattico è una sostanza esistente in natura, originariamente trovata nei prodotti alimentari, si è continuato ad usarlo per acidificare alcuni alimenti e alcune bevande, come anche per la loro conservazione. Viene utilizzato, quindi, come conservante, acidificante, aroma, tampone ph e antibatterico in numerose applicazioni e processi alimentari, come, ad esempio, la produzione di dolci, pane e pasticceria, bibite, salse, sorbetti, prodotti caseari, birra marmellate e confetture, maionese e altri cibi elaborati, spesso in unione con altri additivi. La spiegazione dominante dell’acidosi lattacida nell’uomo può essere attribuita a Meyerhoff e Hill che nel 1922 ricevettero il premio Nobel per la fisiologia e medicina. Questi affermarono dopo ricerche parziali e non sperimentate che la produzione di acido lattico (lattato, due sostanze diverse), fosse la causa dell’acidosi muscolare e quindi della fatica. Questo assunto, tuttora viene tenuto presente nell’analisi funzionale dell’atleta, determinando a dir poco, imprecise informazioni per i ritmi di allenamento. Robergs et al. dimostrarono attraverso dettagliati reazioni chimiche come l’acido Lattico non sia prodotto dal corpo umano e come il lattato sia il prodotto di una reazione accessoria della glicolisi. Se ci si chiede, allora, quale sia la causa dell’acidosi, è stato osservato che in sintesi quando le richieste energetiche sono più o meno intense, si ha la produzione da parte dell’organismo umano di due ioni, ione LATTATO e ione IDROGENO ed è proprio l’accumulo dello ione idrogeno, che determina e causa l’acidosi, causato dal molto più elevato coinvolgimento della glicolisi anaerobica. Durante questo tipo di carico, per far fronte a tali richieste, viene reclutato un numero XY