100% Fitness Mag - Anno VII Maggio 2013 | Page 71

71 100% FITNESS MAGAZINE vo d’imporre un carico di lavoro muscolare che permetta reazioni acute di adattamento la cui ripetizione frequente è all’origine degli adattamenti cronici voluti. Per esempio, questo tipo di allenamento aumenta i fenomeni di diffusione-utilizzazione dell’ossigeno nella fibra muscolare, dovuti a un migliore adattamento del sistema enzimatico preposto alla combustione del Glicogeno per via ossidativa. Il miglioramento del trasporto e dell’utilizzazione dell’ossigeno in quantità maggiore, provocano il miglioramento del VO2 max (massimo consumo di ossigeno). T = tempo dedicato all’allenamento Il tempo dedicato a ogni tipologia di allenamento è inversamente proporzionale alla sua intensità. Più questa aumenta, maggiore sarà la diminuzione della durata, che però deve essere sufficiente( dall’80 al 100% e oltre, della VAM) a sollecitare elettivamente i sistemi fisiologici scelti. E’ difficile delimitare la durata totale di un programma di allenamento della CA. Una volta sviluppata in modo ottimale, è, assolutamente necessario che, per mantenere una buona condizione fisica o buone prestazioni cronometriche, questa dimensione sia conservata ad un livello accettabile. Se non viene mantenuta ad esempio nel periodo di transizione della stagione sportiva saranno nuovamente necessarie da otto a dieci settimane per ritrovare e mantenere la propria potenza aerobica, naturalmente se si rispettano i principi per i quali si è parlato precedentemente. P = progressività Oltre a queste regole di base che permettono una buona conduzione e l’autoregolazione dei programmi di miglioramento della CA(capacità aerobica), è opportuno ricordare alcuni consigli: 1. Anzitutto, cominciare valutandola VAM. I contenuti delle prime sedute di allenamento devono prevedere due test, che permettono di ottenere, rispettivamente la VAM/ PAM e la RA. Ambedue sono in- dispensabili per definire le velocità che dovranno essere rispettate per realizzare le successive sedute di allenamento. 2. In seguito programmare una progressione lenta, ma ben studiata per quanto riguarda intensità e durata degli esercizi delle sedute di allenamento. Tale aumento dei carichi fisiologici è indispensabile per produrre nuovi adattamenti dell’organismo e, quindi per migliorare progressivamente la resistenza(durante le prime tre o quattro settimane) e la VAM/PAM dalla terza- quarta settimana fino all’ottava settimana. 3. Variare le tipologie di allenamento, perché l’entusiasmo, la valutazione e il divertimento devono essere costanti e sono alla base della prosecuzione dell’allenamento in ogni seduta, in ogni settimana, in ogni mese e in ogni anno. A questi consi