100% Fitness Mag - Anno VII Aprile 2013 | Page 17

17 100% FITNESS MAGAZINE sava con loro molte ore del giorno e diceva di riuscire a condividere il loro pensiero ed a capire le loro paure. All’età di 18 anni Temple progetta e realizza una speciale “macchina degli abbracci” che tuttora utilizza per calmare gli stati d’ansia e gli attacchi di panico. Le era già capitato in precedenza di osservare come i bovini appena chiusi in uno spazio ristretto, quasi compresso (venivano bloccati in una macchina per le vaccinazioni), si calmassero immediatamente. Passavano in maniera repentina da una condizione di paura ed agitazione motoria ad uno stato di pace ed assoluta arrendevolezza. Temple volle sperimentare su se stessa quest’apparecchio e fu sorprendente verificare come anche per lei avesse lo stesso effetto calmante, placava le crisi ed inoltre le rendeva più tollerabile il contatto con l’altro. Su questo modello Temple costruì la sua “hug machine” (“la macchina degli abbracci”titolo anche di uno dei suoi libri e di un film ispirato alla sua vita). Compressa all’interno di un grosso cilindro, sostenuto da assi di legno, aveva trovato il suo modo per redimere l’angoscia. Come una mucca! Temple sostiene che nella mente dell’autistico il pensiero è visivo. Ogni parola scritta, letta o pronunciata viene immediatamente convertita in un’immagine. Tali rappresentazioni non sono statiche bensì dinamiche e pertanto possono essere modificate ed evolversi in “ragionamenti per immagini”. In “ Il punto di vista delle mucche” e “Pensare per immagini”ci viene data la possibilità di capire, entro i nostri limiti, questa compenetrazione intellettuale tra uomo ed animale, basata principalmente sulla comune incapacità di interpretare le espressioni degli altri o di anticiparne le intenzioni. Questo rappresenta il fulcro del deficit sociale ed è la matrice dell’ansia e del panico.. Oggi Temple è una delle più note progettiste di apparecchiature per il bestiame ed attiviste per la tutela degli animali destinati al macello, per restituire loro dignità e miglio- rarne la vita, anche se condannati alla morte. A Temple è da attribuire la realizzazione del recinto circolare (attualmente usato da oltre il 25% degli allevatori), costituito da percorsi con parapetti alti. Questa particolare forma della struttura impedisce all’animale di vedere all’esterno, caratteristica utile a ridurre lo stress del bestiame. Anche l’ultimo tratto del percorso, quello che termina con la macellazione e che Temple chiama “stairway to heaven” (scalinata per il paradiso dalla famosa canzone dei Led Zeppelin), deve assicurare una condizione dignitosa all’animale. Temple Grandin ci porta così nel suo mondo eccezionalmente “diverso” , commovente ed emozionante in cui regna oggi un’inspiegabile armonia. Ad un giornalista che l’ha intervistata alla fine di una conferenza, Temple risponde: “Se potessi schioccare le dita e diventare non artistica, non lo farei, perché non sarei più io. L’autismo è parte di chi sono”. E questo credo sia la cosa che più debba far riflettere noi “normali”!