100% FITNESS MAGAZINE
FISIOTERAPISTA
Temple Grandin
l’autismo raccontato
dal “di dentro”
T
Dottoressa
Mariarosaria
D’Esposito
Laureata in Logopedia presso
l’Università di Napoli Federico
II. Disponibile telefonicamente
Giovedì e Sabato dalle 09.00
alle 13.00 - Cell. 338.3191494
emple Grandin nasce a Boston il
29 agosto del ’47.
È professoressa di scienze del
comportamento animale e ricercatrice presso la Colorado State University
ed una delle più importanti personalità a
livello mondiale nella progettazione di attrezzature per il bestiame e per l’analisi del
comportamento animale. Oggi ha 65 anni
ed è affetta da Sindrome di Asperger, un
disordine psicologico e sociale che molti autori ritengono rientri nello spettro autistico.
Unico ed illuminante il suo generoso contributo nel raccontare l’autismo “dall’interno”, nel regalarci una descrizione della sua
lotta per comprendere e comunicare con un
mondo che “non è autistico”.
È scrittrice di libri di successo e autrice di
innumerevoli articoli (ha pubblicato anche
per il New York Times). “Pensare per immagini” è un commovente racconto autobiografico ed allo stesso tempo un saggio
scientifico che ci accompagna in un viaggio
incredibile: la vita di Temple Grandin.
Percorriamo con lei i primi passi di una
bambina “muta” fino ai 4 anni “che capiva tutto quello che le veniva detto” ma,
come sarebbe potuto accadere ad un balbuziente, era “bloccata” e non riusciva a
proferire parola. La sua enorme sensibilità
per i rumori e gli odori l’obbligavano spesso
all’isolamento e, durante questa chiusura,
poteva dondolarsi all’infinito o rimanere
immobile ad osservare per ore una piega
del vestito. La sua ipersensibilità tattile le
rendeva impossibile quasi tutte le azioni
quotidiane. Scrive:” Fare lo shampoo mi
faceva veramente male al cuoio capelluto.
Era come se i polpastrelli delle dita che mi
sfioravano la testa fossero coperti da ditali
di metallo. Le sottovesti ruvide erano come
carta vetrata” (Grandin, 1995).
Non giocava, almeno non in maniera consueta: masticava i pezzi dei puzzle o delle
costruzioni e maneggiava come plastilina
le sue feci. All’età di 2 anni fu inserita in
una scuola materna, un istituto “speciale” a
cui accedevano bambini “difficili”. Da qui,
guidata da ottimi insegnanti e da un’abile
logopedista, inizia una sorprendente carriera scolastica ma assolutamente non semplice. Dalle elementari al liceo sono anni di
isolamento sociale, di incapacità a capire e
farsi capire dai coetanei, di timore e insieme
desiderio del contatto fisico. Era profondamente diversa dagli altri adolescenti: si
sforzava di capire come potessero provare
gelosia o innamorarsi, ma tutto questo non
le apparteneva. Temple pensa e sente diversamente dagli altri.
Nel suo comportamento bizzarro ed eccentrico la sua insegnante di scienze intravede
il “genio” e la indirizza rispetto alla scelta
della facoltà universitaria: psicologia prima,
zoologia dopo.
Sin dai primi anni di vita la piccola Temple
aveva manifestato una maggiore affinità
con gli animali (soprattutto le mucche)
che con gli uomini. Li accarezzava, pas-
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