alimentazione
stano l’ossidazione degli acidi grassi
polinsaturi che sono presenti nelle
membrane delle cellule. Inoltre, anche il tannino, quella sostanza che dà
la colorazione scura al tè, ha un’azione protettiva.
Spesso lo si accusa di essere più eccitante del caffè, e in effetti nel tè c’è
più caffeina che nella bevanda nera.
Ma se consideriamo che lo consumiamo molto diluito, potremo verificare che in una tazzina di caffè la
caffeina è pari a 50-120 milligrammi,
mentre in una tazza di tè, è pari a 1435 milligrammi. In più la caffeina del
tè può essere resa meno disponibile
all’assimilazione da parte del nostro
organismo dalla presenza dei tannini, le sostanze scure che lo rendono
meno digeribile.
Alcune analisi hanno infatti verificato
che, durante l’infusione del tè, la caf-
feina è più velocemente solubile del
tannino. Quindi se si vuole avere un
tè meno eccitante si versa acqua bollente in due tazze diverse, si mette il
filtro per tre minuti nella prima e poi
si sposta nella seconda tazza per altri
due minuti. Il contenuto di caffeina
di questa seconda tazza sarà sicuramente trascurabile.
Se si vuole gustare un tè leggero è
senz’altro meglio consumare il tè verde, non fermentato e consumato soprattutto dagli arabi, che lo scelgono
perché secondo il precetto religioso
non possono consumare alimenti che
hanno subito processi di fermentazione. I naturisti, in ogni caso, consigliano di preferire quello proveniente
da agricolture biologiche perché le
piantagioni dalle quali provengono
non sono trattate con pesticidi.
Chi volesse preparare una buona
tazza di tè dovrebbe seguire le regole
di tradizione millenaria. Innanzitutto