SALUTE & BENESSERE
L’angolo degli esperti
AUDIOPROTESISTA
Questo tipo di rumore, correlato
alle sue caratteristiche fisiche e
temporali, produce anche disturbi
extrauditivi che interessano altri
organi sensoriali o parti del corpo
umano. Infatti l’organismo tenta di
reagire al rumore, che esplica la sua
azione dannosa sul sistema neurovegetativo, sulla psiche e quindi sul
comportamento del soggetto.
L’azione del rumore provoca peraltro una diminuzione della gettata
cardiaca, un aumento della pressione arteriosa, della frequenza delle
pulsazioni, del tono muscolare e
della sudorazione, una variazione
del ritmo, della frequenza e ampiezza del respiro, delle secrezioni
gastriche, della motilità gastrointestinale e una alterazione dell’equilibrio endocrino.
Viene compromessa anche la funzione visiva, sessuale e del sistema
nervoso autonomo con risultato di
stati emotivi come fastidio, ansia,
paura ecc.
C’è da chiarire, esprimendosi in
decibel, che i danni temporanei
o permanenti si hanno quando il
livello di rumore si aggira sugli 85115 dB: ciò può essere provocato
dal rumore emesso da un camion
in accelerazione, dalla metropolitana, dalle motociclette (90 dB),
da un martello pneumatico (110
dB) o addirittura da un concerto
di musica pop che tocca i 110 dB
o i 140 dB.
Recenti ricerche hanno dimostrato
che a partire dai 75 dB si manifesta una difficoltà nell’apprezzare
le profondità visive e una conseguenza difficoltà nella percezione
delle rilevatezze. Sempre in merito
alla funzione visiva, per rumori di
intensità 110-120 dB (cioè il fra-
stuono provocato da un martello
pneumatico, da una sega elettrica
o da un aereo a reazione) si ha una
riduzione del campo visivo per il
rosso e il deterioramento della visione notturna.
Anche l’apparato respiratorio
subisce fieri colpi. Uno stimolo
rumoroso a intensità 90-95 dB,
cioè equivalente al rumore di una
motocicletta, somministrato per
mezz’ora determina un aumento
della frequenza respiratoria (dal 10
al 30 per cento) con variazioni individuali abbastanza pronunciate.
L’ulcera peptica (gastrica o duodenale), sembra acuirsi decisamente
se il soggetto ammalato vive in un
ambiente rumoroso. Questo perché il suono inibisce le secrezioni
in generale e comporta un aumento della velocità di transito del bolo
alimentare, oltre che un aumento
della secrezione acida.
Sono indubbiamente provati anche
i danni a carico della funzione cardiovascolare; rumori superiori a 75
dB determinano una vasocostrizione periferica con disturbo nell’irrigazione di alcuni organi.
Proibito il rumore anche per chi ha
un deficit coronarico a causa delle
alterazioni elettrocardiografiche
provocate dall’inquinamento acustico. La casistica sanitaria di danni
o problemi legati alla rumorosità
dell’ambiente in cui si vive e lavora
è decisamente ampia.
E’ stato, tra l’altro, dimostrato un
aumento del numero di decisioni
errate.
Analogo fenomeno si manifesta ai
motociclisti portatori di casco; si è
osservato, da una ricerca del Centro di Bioacustica, che alle velocità
superiori a 90 km/h la rumorosi-
tà interna al casco oscilla tra i 90 e 115 dB(A) per
prevalente effetto dei filetti d’aria che penetrano.
Questo comporta un affaticamento uditivo con
conseguente variazione del livello di soglia uditiva
temporanea.
Da quanto esposto, il rumore determina uno stato
di malessere generale sull’organismo sommandosi così ad altri agenti inquinanti dell’ambiente che
sono più facili da identificare.
LOCALIZZAZIONE SCHEMATICA
dei più ricorrenti danni uditivi ed extrauditivi
in un soggetto esposto a rumore
A danno alle strutture nervose dell’orecchio
B dilatazione delle pupille
C incremento di ormone tiroideo
D palpitazioni di cuore
E incremento di catecolamine e corticosteroidi
F G contrazione della muscolatura liscia dello
stomaco e dell’intestino
H tensione a livello muscolare
I vasocostrizione capillare
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