“Gli studi hanno evidenziato che, quando osserviamo un ambiente e le sue
caratteristiche peculiari, come gli spazi,
le altezze ma anche gli oggetti che contiene, avviene la cosiddetta attivazione
polimodale delle aree corticali”, spiega
Diego Centonze, neurologo ricercatore
presso l’università Tor Vergata di Roma.
“Queste ultime sono le parti più nobili ed evolute della corteccia cerebrale,
quella del “pensiero puro”. Grazie a loro
siamo in grado di associare un concetto
astratto come quello della spiritualità agli ambienti grandi con soffitti alti
(come quelli delle cattedrali) e, ogni
volta che ci troveremo di fronte a dimensioni simili, le modalità di attivazione cerebrale saranno le stesse”.
Così, non solo il soffitto alto di una
stanza ci darà modo di “volare” col pensiero, producendo più idee connesse
con la spiritualità e alla creatività (e, al
contrario, un soffitto basso ci darà più
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