MOBILI
IL CERVELLO
SE SPOSTI I
RINGRAZIA
L’altezza del soffitto, gli arredi e gli
spazi, persino uno scaffale vuoto si
trasformano in segnali psichici che la
tua mente decodifica e traduce in piacere
o avversione. Diventando più elastica e
brillante, se gli stimoli sono quelli giusti.
Allora, trasforma la tua abitazione nella
migliore casa per i tuoi pensieri. Bastano
piccole cose…
C
Che carino qui! Quante volte ti
sarà uscita spontanea questa esclamazione, entrando in una casa, in
un albergo o in un ristorante le cui
atmosfere ti hanno dato subito un
senso di piacere o intimità.
Bene, questo semplice giudizio (ma anche, al contrario,
il silenzio o il “no” di quando non apprezzi) è il prodotto
finale di un complesso meccanismo, chimico e psichico,
che il tuo cervello ha messo in atto appena hai varcato la
soglia del nuovo ambiente. Un processo cognitivo che
ha lo scopo di rispondere a una precisa domanda che
l’organo più nobile del corpo umano si fa: “In questo
luogo mi sento davvero a casa mia?”
EMOZIONI IN FORMATO RISONANZA
L’interrogativo che si pone il nostro cervello ogni qual
volta si trova di fronte a uno spazio, a un arredamento
particolare, o varca la soglia di un’abitazione non è solo
una questione di gusto o curiosità. La neurofisiologia,
scienza che studia e registra le attività dei neuroni attraverso indagini strumentali come la risonanza magnetica e la Pet, ha dimostrato infatti come l’ambiente e l’architettura siano in grado non solo di attivare il sistema
limbico, cioè la sede delle emozioni, ma il “nutrire” la
mente, rendendola più creativa ed “elastica”.
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