L’ABITAZIONE “CAMALEONTE”
Ma, a parte i vantaggi genetici, qual è il segreto
della casa ideale per il nostro cervello, maschio o
femmina che sia? “La versatilità della mente deve
spostarsi con la mobilità della casa”, assicura Vignoli. “La parola chiave è poter spostare, ribaltare
le posizioni, le prospettive. Spesso basta cambiare la nostra posizione su un divano, o quella di
un mobile (ma anche di un oggetto) per dare al
cervello quello stimolo benefico di cui ha bisogno, per fornirgli una dimora migliore. Per capire
come dovrebbe funzionare il binomio cervelloarredamento dobbiamo osservare i bambini, così
creativi nel dominare gli spazi. La loro mente ama
i cambiamenti: sono tutti felici se c’è un ospite a
cena perché si stravolgono i posti a tavola, perché la casa cambia aspetto. Le novità ambientali
fanno bene al cervello perché tutto quello che si
fissa nella mente come immagine ferma (le stesse
cose sempre negli stessi posti) può essere “rassicurante”, ma tende a frenare il “pane dei neuroni”, la
novità creativa”.
La nostra casa, dunque, deve saper cambiare,
come se fosse un camaleonte, per far stare al meglio l’ospite più prezioso che ha. Non occorre stravolgere quello che ci circonda, o investire migliaia
di euro in rivoluzioni radicali. Può bastare anche
lo spostamento di un vaso. Non ci credi? Il tuo
cervello si stupirà.
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L’ultima
moda è
quella di
dipingere
le pareti
di colori
diversi,
anche nella
stessa stanza.
Così l’umore
è ok
PUNTA SUGLI OGGETTI
E IL PENSIERO VOLERA’
Vasi e contenitori. Piccoli, grandi, ma, soprattutto, spostabili e reinventabili nelle funzioni.
“Al nostro cervello piace tantissimo ricollocarli
periodicamente, perché li percepisce come “nuovi”, conferma H