la vostra vita sia governata da forze
superiori maligne, che si accaniscono
contro di voi. In questo caso, tutto il
resto è inutile. Un buon matrimonio,
figli affettuosi, tanti amici, un lavoro
gratificante, denaro: anche se li avete,
non possono rendervi felici. E in un
certo senso avete ragione: secondo una
ricerca di due studiosi americani, gli
eventi esterni incidono solo in modo
passeggero sull’umore: a un anno da
un lutto o dalla vincita alla lotteria,
l’umore torna immancabilmente al
livello abituale. Ma se la felicità non
proviene da famiglia, lavoro, divertimenti, allora cos’è?
E’ prima di tutto uno stile di pensiero.
Quelli che hanno lo stile giusto sono
gli ottimisti: numerose ricerche provano che si ammalano di meno, vivono più a lungo, riescono meglio nella
scuola e nel lavoro, hanno una vita di
relazione più ricca. I pessimisti, tutto
il contrario.
funzione. Ma come si fa ad allenare i
neuroni? Un metodo è quello di fare
attività gratificanti, come lo sport, i
giochi
giochi, i divertimenti in generale che
stimolano la produzione di endorfine.
Se invece una persona è costantemente
triste, con un aiuto di tipo psicologico
può arrivare a capire le ragioni del suo
malessere, superare la sofferenza e imparare comportamenti alternativi che
gli diano più piacere. Anche in questo
modo i neuroni, che erano assopiti,
vengono stimolati.
Amore, Soldi, Successo.
Secondo gli Psicologi,
non bastano.
Avete mai pensato che i semafori tendono sempre a diventare rossi mentre
vi avvicinate? Vi è capitato spesso di
notare che la vostra coda in banca o
alla posta è sempre più lenta di quella
accanto?
Se avete risposto si a tutte due le
domande, vuol dire che avete buone
possibilità di essere infelici. Quasi
certamente, infatti, pensate anche che
Ruminare deprime
Il pessimismo di per sé è innocuo.
Ma potrebbe portare alla depressione.
Come succede a coloro che vengono
definiti i ruminatori. Sono cioè individui, pessimisti che rimurginano continuamente sugli eventi.
Sembra che la tendenza ruminatrice
sia femminile. Questo perché le donne hanno in genere un atteggiamento più riflessivo, mentre l’uomo è più
attivo. Di fronte a un problema, una
donna cerca di trovare del tempo per
analizzarlo a fondo, l’uomo preferisce
distrarsi facendo sport. E’ chiaro che
a questo punto che l’ottimista è felice
ma anche dotato di poco senso della
realtà. Sarebbe meglio, dunque, che
non facesse l’amministratore d’azienda, perché pensare che i problemi
dipendano sempre dagli altri o che
siano destinati a risolversi da soli porta dritto al fallimento. Un creativo, al
contrario, più è ottimista più è bravo:
deve pensare di poter fare tutto, anche volare. Ai fini pratici, nella vita,
la situazione ideale è perciò quella di
una fluttazione costante di ottimismo
e pessimismo, a seconda delle circostanze.
Chi e’ felice non si ammala
Secondo il vecchio detto, condiviso
pienamente dalla medicina psicosomatica, la felicità è alla base di un
buono stato di salute oppure, in caso
di malattia, accelera la guarigione.
Che cosa ne pensa la scienza ufficiale?
Stabilire con esattezza quale relazione
ci sia tra umore e benessere o malattia
è impossibile, perché ogni individuo
ha reazioni diverse. Tuttavia è ormai
provato che il sistema endocrino e il
sistema immunitario sono strettamente connessi, perché usano, per funzionare, le stesse sostanze.
Le cellule nervose del cervello, per
esempio, possiedono sulla superficie
strutture in grado di recepire il segnale delle citochine, cioè delle sostanze
usate per comunicare tra una cellula e
l’altra a livello immunitario.
La prova della relazione tra sistema
nervoso e immunitario viene dalla
melatonina, prodotta dalla ghiandola
pineale. Svolge una funzione regolatrice del sistema immunitario. Tanto
che ora si sta valutando il suo contributo nella cura dei tumori.
Passato e futuro?
Meglio non pensarci mai
Il tempo non esiste. E’ solo una costruzione del