100% Fitness Mag - Anno III Aprile 2009 | Page 22

S alute & Benessere di Mariarosaria D’Esposito Logopedista LOGOPEDIA La Demenza N ell’immaginario collettivo il termine “demenza” assume connotati assolutamente forti e devastanti. In realtà si riferisce ad una condizione di deterioramento delle capacità cognitive del soggetto che, in relazione alla causa del degrado, può presentarsi con una varietà di quadri clinici ed una certa eterogeneità. Le possibili cause di demenza sono numerose: - la malattia di Alzheimer - il morbo di Parkinson - i tumori cerebrali - i traumi cranici - l’uso di droghe - l’alcolismo - l’uso e l’interazione di alcuni farmaci - la depressione - le patologie vascolari del cervello - la corea di Huntington La malattia di Alzheimer (M.A.), la più temibile tra i quadri dementigeni, costituisce il 70% dei casi. Generalmente la M.A. esordisce in maniera subdola, manifestandosi inizialmente con degli occasionali e poco significativi “vuoti di memoria”. Nello stadio terminale, il paziente demente non è più in grado di comunicare, alimentarsi e muoversi autonomamente. In particolare, all’osservazione emerge un’ampia sintomatologia. Sovente il soggetto demente è depresso: tale condizione risulta conseguente alla presa di coscienza del proprio stato. Il paziente in genere denuncia episodi di confusione, difficoltà di orientamento, anche in luoghi a lui familiari; emergono, inoltre, difficoltà nello svolgimento di attività quotidiane, come l’igiene personale e la gestione del denaro; si osserva in tutti i pazienti, perdita graduale delle capacità di memoria, importante riduzione delle capacità comunicative e disfagia (difficoltà di deglutizione), spesso causa della morte del paziente demente. Una delle problematiche cliniche di più frequente riscontro è rappresentata dalle difficoltà diagnostiche in soggetto con condizione di demenza iniziale. In tali casi, infatti, il soggetto può continuare a condurre una vita apparentemente normale e sovrapponibile ad una condizione di invecchiamento cerebrale fisiologico. Occorre, pertanto, una diagnosi differenziale tempestiva volta ad un intervento terapeutico precoce, in 22 100% Fitness Magazine quanto è proprio in corrispondenza di questi stadi che è possibile trarre il maggior beneficio dalla presa in carico riabilitativa. Il percorso terapeutico può avvalersi di diverse tecniche, volte a rallentare il deterioramento cognitivo del soggetto e “all’ attivazione cognita”, ossia, nei casi in cui è possibile, al recupero delle funzioni lese, attraverso il riutilizzo di funzioni ancora integre. Laddove il deterioramento cognitivo risulta fortemente avanzato, l’intervento terapeutico ha come unica finalità quella di preservare le autonomie del soggetto più a lungo possibile. A tale scopo vengono suggeriti programmi da adottare nel quotidiano che contemplano la pianificazione delle attività, l’uso di supporti visivi e scritti. Verranno, inoltre, fornite indicazioni ai familiari e agli assistenti sulle modalità di approccio al paziente demente. In particolare risulterà utile, nella conversazione, usare un linguaggio semplice e coinciso, ripetere più volte le informazioni fondamentali, evitare di formulare domande aperte (ad esempio “cosa vuoi bere?”), ma far scegliere fra poche opzioni (“Vuoi acqua o latte?”), utilizzare cartelli e promemoria che riportano, in maniera chiara, come eseguire determinate azioni (ad esempio fare il caffé). Il ricorso a questi semplici ausili contribuisce, nei diversi stadi della malattia, al mantenimento della qualità di vita e dignità umana del soggetto.