PERCHE’ A VOLTE CI DIMENTICHIAMO
QUELLO CHE STIAMO FACENDO?
Una prima risposta l’ha data Sigmin Freud: errori
apparentemente casuali, bizzarri o privi di senso, diceva,
sono messaggi che inviamo sotto l’impulso dell’inconscio
per esprimere pensieri, spesso aggressivi, che la coscienza
rimuove.
Più recentemente, però gli psicologi cognitivi hanno
scoperto non solo quali sono i meccanismi che ci portano
a commettere i cosiddetti errori di distrazione (per es.
salare il caffè o uscire in pantofole) ma anche perché questi
errori non sono eliminabili. Si tratta infatti dei cosiddetti
“errori di esecuzione”, divisi in “slips” (inceppi in una
routine che il cervelo compie in modo automatico per
dedicarsi a compiti più difficili) e “lapse”, azioni interrotte
a causa di interferenze (per es. andiamo in cameretta
da letto a prendere la spazzola, ma suonano alla porta e
scordiamo perché siamo li). Adrenalina. Sono dovuti a due
caratteristiche umane: quella di non ripetere mai due
gesti perfettamente identici e la capacità di svolgere
più azioni contemporaneamente. Fare troppe cose
insieme (leggere il giornale+ cucinare+ rispondere al
telefono) provoca però il rilascio di adrenalina e cortisolo,
che deviano