l’insegnante prima di andare in acqua. Di
solito si tratta di esercizi di stretching (rilassamento) per preparare la muscolatura e
scaldarla prima del lavoro in acqua.
In acqua, poi, si comincia con esercizi fisici di riscaldamento (camminata, saltelli,
corsette…), si prosegue con esercizi mirati a
sciogliere ed esercitare i vari muscoli (braccia,
bacino, fianchi, schiena, gambe…), per concludere con quelli di rilassamento e respirazione,
in modo da finire la lezione positivamente e
goderne i benefici anche dopo. Fondamentali
gli esercizi per i muscoli perineali.
E’ bene che la donna in gravidanza segua in
modo rigoroso delle regole di igiene da tenere
nelle piscine:
- Evitare di sedersi sulle panche senza la
protezione di un asciugamano.
- Mai sedersi a bordo piscina per la presenza di germi.
- Proteggere la zona intima con creme o
gel per creare barriera ai germi.
- Dopo l’allenamento eseguire un’accurata toilette delle zone intime
e indossare biancheria intima
asciutta.
un’autonoma tradizione letteraria (sebbene in alcuni dialetti siano state composte opere di grande valore).
La frammentazione politica e le importanti disparità
socio- economiche e culturali, presenti nel nostro paese, hanno determinato l’uso quasi esclusivo del dialetto
in alcune classi della popolazione. Più frequentemente,
invece, si verifica una sovrapposizione del dialetto alla
lingua nazionale; tale fenomeno, non diversamente da
come accade per una lingua straniera, prende il nome di
bilinguismo.
Il bambino ha tempi di acquisizione del linguaggio talvolta stupefacenti per un adulto: padroneggia strutture
lessicali e sintattiche con un’abilità insospettabile, in epoca anche molto precoce. Tuttavia, la coesistenza di due
lingue nella fase di apprendimento del linguaggio può
(ma non è detto che accada) determinare difficoltà e ritardi.
La pratica clinica mette spesso di fronte a situazioni familiari in cui i genitori hanno nazionalità o estrazione
sociale (più raramente) diverse e ciascuno si esprime,
con i figli, nella propria lingua madre. Accade, ad esempio, che sebbene il piccolo si esprima in italiano, tenda
ad importare suoni e regole grammaticali a noi estranei.
L’enorme sforzo richiesto al bambino nell’acquisizione
contemporanea di sistemi lessicali diversi, in epoca precoce, può nei soggetti meno dotati e più fragili, essere
causa di difficoltà e confusione. Il problema non sussiste quando il bambino viene esposto alla seconda lingua
dopo aver acquisito una lingua madre, vale a dire (come
ritengono molti autori) dopo i 3 anni.
Dopo quest’epoca, l’ascolto di una seconda lingua, in ambito familiare, rappresenta il metodo più naturale e dolce
per l’apprendimento di un nuovo sistema lessicale. Questo, chiaramente, vale anche per i dialetti regionali. Chi
ha assimilato, nella sua genuinità, un dialetto locale, deve
considerarlo come un patrimonio prezioso, da difendere
contro ogni