100% Fitness Mag - Anno II Agosto 2008 | Page 51

l’insegnante prima di andare in acqua. Di solito si tratta di esercizi di stretching (rilassamento) per preparare la muscolatura e scaldarla prima del lavoro in acqua. In acqua, poi, si comincia con esercizi fisici di riscaldamento (camminata, saltelli, corsette…), si prosegue con esercizi mirati a sciogliere ed esercitare i vari muscoli (braccia, bacino, fianchi, schiena, gambe…), per concludere con quelli di rilassamento e respirazione, in modo da finire la lezione positivamente e goderne i benefici anche dopo. Fondamentali gli esercizi per i muscoli perineali. E’ bene che la donna in gravidanza segua in modo rigoroso delle regole di igiene da tenere nelle piscine: - Evitare di sedersi sulle panche senza la protezione di un asciugamano. - Mai sedersi a bordo piscina per la presenza di germi. - Proteggere la zona intima con creme o gel per creare barriera ai germi. - Dopo l’allenamento eseguire un’accurata toilette delle zone intime e indossare biancheria intima asciutta. un’autonoma tradizione letteraria (sebbene in alcuni dialetti siano state composte opere di grande valore). La frammentazione politica e le importanti disparità socio- economiche e culturali, presenti nel nostro paese, hanno determinato l’uso quasi esclusivo del dialetto in alcune classi della popolazione. Più frequentemente, invece, si verifica una sovrapposizione del dialetto alla lingua nazionale; tale fenomeno, non diversamente da come accade per una lingua straniera, prende il nome di bilinguismo. Il bambino ha tempi di acquisizione del linguaggio talvolta stupefacenti per un adulto: padroneggia strutture lessicali e sintattiche con un’abilità insospettabile, in epoca anche molto precoce. Tuttavia, la coesistenza di due lingue nella fase di apprendimento del linguaggio può (ma non è detto che accada) determinare difficoltà e ritardi. La pratica clinica mette spesso di fronte a situazioni familiari in cui i genitori hanno nazionalità o estrazione sociale (più raramente) diverse e ciascuno si esprime, con i figli, nella propria lingua madre. Accade, ad esempio, che sebbene il piccolo si esprima in italiano, tenda ad importare suoni e regole grammaticali a noi estranei. L’enorme sforzo richiesto al bambino nell’acquisizione contemporanea di sistemi lessicali diversi, in epoca precoce, può nei soggetti meno dotati e più fragili, essere causa di difficoltà e confusione. Il problema non sussiste quando il bambino viene esposto alla seconda lingua dopo aver acquisito una lingua madre, vale a dire (come ritengono molti autori) dopo i 3 anni. Dopo quest’epoca, l’ascolto di una seconda lingua, in ambito familiare, rappresenta il metodo più naturale e dolce per l’apprendimento di un nuovo sistema lessicale. Questo, chiaramente, vale anche per i dialetti regionali. Chi ha assimilato, nella sua genuinità, un dialetto locale, deve considerarlo come un patrimonio prezioso, da difendere contro ogni