100% Fitness Magazine - Novembre 2006 --
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Una Ragazza
Semplice e Genuina
Una ragazza semplice e genuina, è così che si presenta a noi Esposito Enrica,
presidente dell’ Associazione Sportiva Dilettantistica PAENINSULA,
semplice come le discipline sportive cui si dedica, genuina come la sua idea di
intendere e praticare lo sport.
Ma per chi non la conoscesse, chi è Enrica?
Esposito Enrica, è una ragazza che all’età di dodici anni per la prima volta
partecipa ad una gara di atletica portandosi a casa il suo primo trofeo più
prestigioso. Da quella esperienza, ventuno anni fa, iniziò il suo cammino nel
mondo dell’atletica. Prima, quale atleta nelle discipline di mezzo fondo, che
l’hanno vista partecipe a manifestazioni di livello nazionale, poi, unitamente
agli studi e a specializzazioni nel settore, quale diplomata ISEF; istruttore
giovanile a livello regionale di atletica; educatore sportivo ed infine allenatore
nazionale per le discipline atletiche.
Supportata dalla passione
vissuta in prima persona da
atleta e dagli studi congiunti,
Enrica nel 2001 fonda
l’associazione sportiva di
atletica “Paeninsula”.
Dove
ha
sede
l’Asd
Paeninsula?
A Sorrento, presso la palestra
del Liceo Salvemini alla via
Parsano.
Come e quando si possono
incontrare gli amici atleti
della “Paeninsula?
Recandosi nella palestra o
annessa pista di atletica tutti i
Martedì e Giovedì dalle 17:30
alle 22:00, dove a seconda delle
età gli atleti vengono seguiti in
diverse fasce orarie.
Chi può praticare atletica?
In maniera equilibrata e differenziata da persona a persona tutti, anzi sarebbe
consigliabile che tutti la praticassero. L’atletica è difatti, al di là di quella pura,
alla base di ciascuna disciplina sportiva quale preparazione, oltre ad essere un
coadiuvante ad una vita sana.
Quali età possono essere interessate alla pratica dell’atletica?
Anche in questo caso la risposta abbraccia tutti indistintamente, sebbene
necessiti differenziare gli approcci con la disciplina in varie fasce d’età. Al di
sotto dei sei anni, senza precludere tassativamente la specialità, è consigliabile
mirare le sedute di atletica alla ricerca della coordinazione e percezione dello
spazio corporeo. Dai sei ai dieci anni far vivere l’atletica ai bambini sotto
forma di gioco-sport, insegnandogli a condividere le gioie, a rispettare i
compagni,
a
vivere lo sport
come sport di
gruppo,
di
squadra e non egoisticamente individuale. Dai dieci ai tredici anni captare ed
indirizzare il ragazzo-atleta, verso la disciplina più vicina alle sue innate
potenzialità biomeccaniche, non impedendogli per questo altre discipline.
Dai tredici ai quindici anni, età psicologicamente difficile, aiutarli in primo
luogo a diventare degli sportivi innanzitutto nel cuore. Dai quindici ai
ventitré il loro ingresso nel mondo agonistico attraverso un percorso di
rispetto e correttezza fra atleta ed allenatore. Dai ventitré anni, in assenza di
fattori fisici o puramente personali, è possibile praticare lo sport per
agonismo, per passione, per divertimento, come momento di confronto e
dialogo,
momento
di
aggregazione, per stile di vita, per
prendersi cura di se stessi.
Come intendi debba essere
impartita l’atletica?
Bisogna prima di tutto far
appassionare il potenziale atleta
alle discipline senza illuderlo,
facendolo
costantemente
partecipe
dei
propri
miglioramenti,
rendendogli
giustizia dei “sacrifici” che col
crescere imparerà sempre più ad
apprezzare.
Occorre non lasciarsi prendere
dalla foga di raggiungere a tutti i
costi ed in breve tempo buoni
risultati, perché il vero allenatore
non mira alle soddisfazioni
personali, bensì a costruire, sotto
tutti i profili, umani e psicologici, l’atleta del domani, e non solo del singolo
episodio. Evitando quindi di bruciare tappe fondamentali per una buona
costruzione dell’atleta, non dimenticando mai che si ci trova di fronte ad una
macchina perfetta e per questo dall’equilibrio facilmente vacillante, che col
nostro minimo errore possiamo compromettere il lineare percorso di
miglioramento del nostro atleta.
Si dovrebbe altresì insegnare ad amare l’atletica, ma questo è un qualcosa che
nasce dentro ognuno di noi, in maniera autonoma, senza seguire mai la stessa
strada, diversa da individuo ad individuo, e per questo incomunicabile, si ci
limita a trapiantare in quella vita, con tutte le dovute cure l’innesto
dell’atletica, senza sapere mai se quella vita è predisposta in quel momento, in
futuro, o mai a quella fioritur