" ALL ' AUTUNNO " DI JOHN KEATS
Tempo di nebbie e d ' ubertà matura , Dell ' almo sole amico prediletto ; Tu che , seco , la vite ti dai cura Di far felice d ' uve , intorno al tetto , E di pomi i muscosi alberi adorni , Gonfi la zucca , e alle nocciuòle un sapido Gheriglio infondi , e i frutti empi di nettare , E ancor fai gemme , ultimi fior per l ' api , Ond ' esse credon che coi caldi giorni Sopra la terra Estate ognor soggiorni , Per cui trabocca ogni umida celletta :
Chi non ti ha visto tra le tue ricchezze ? Talor chi cerca scopre te : sei colco Su un ' aia , pigro , ventilanti brezze Fra i tuoi crini asolando ; o presso un solco Mezzo-mietuto , mentre il tuo falcetto Lascia di tagliar l ' erba e i fiori attorti , T ' infondono i papaveri il sopore ; O , attraversando un rivo , il capo eretto , Come spigolatrice , a volte porti ; O , ad un torchio di sidro , gli occhi assorti Tu fissi al gemitio per ore ed ore .
Non pensarvi , hai tu pur tua melodia : Quando , affocando il dì che muor , d ' un raggio Roseo le stoppie opaca nube stria , Un coro di zanzare si querela Tra i salci fluviali , in basso o in suso Spinte , secondo il vento cada o aneli , E dai borri gli agnelli adulti belano , Cantano i grilli , ed un gorgheggio effuso Fa il pettirosso da un giardino chiuso , Rondini a stormi stridono pei cieli .
Traduzione di Mario Praz JOHN KEATS , in Poeti inglesi dell ' ottocento ( Firenze , Casa Editrice Marzocco 1925 )
Claude Monet - Autunno 1884
Dove son , dove i cantici di Maggio ?
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