ci sia bisogno di scrivere , di mettere nelle pagine versi e riflessioni , denunce e verità che , altrimenti , verrebbero soffocate da slogan demagogici e ideologici , che hanno solo la funzione di ipnotizzare le masse degli indolenti che assecondano la servilità . Tanti sono stati , e sono , gli scrittori e i poeti che , grazie alla libertà di espressione , hanno avuto la capacità di manifestare il disprezzo e il dolore per tutto ciò che accade nel mondo , risvegliando anche la nostra coscienza , il torpore in cui , a volte , siamo immersi e di cui non abbiamo consapevolezza . Mi piace concludere con una poesia che amo molto , sin dai tempi del liceo , e che vorrei proporre quale ideale conclusione . Maria Rosaria Teni
Quando il fratello disse all ’ altro fratello : « Andiamo ai campi ». E quell ’ eco fredda , tenace , è giunta fino a te , dentro la tua giornata . Dimenticate , o figli , le nuvole di sangue Salite dalla terra , dimenticate i padri : le loro tombe affondano nella cenere , gli uccelli neri , il vento , coprono il loro cuore .
Salvatore Quasimodo
in Giorno dopo giorno -Tutte le poesie , Mondadori , Oscar Grandi Classici , 1994
Uomo del mio tempo
Sei ancora quello della pietra e della fionda , uomo del mio tempo . Eri nella carlinga , con le ali maligne , le meridiane di morte , t ’ ho visto – dentro il carro di fuoco , alle forche , alle ruote di tortura . T ’ ho visto : eri tu , con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio , senza amore , senza Cristo . Hai ucciso ancora , come sempre , come uccisero i padri , come uccisero gli animali che ti videro per la prima volta . E questo sangue odora come nel giorno
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