10 RIVISTA CULTURA OLTRE OTTOBRE 2022 10 RIVISTA CULTURA OLTRE OTTOBRE 2022 | Page 12

nell ’ indicibile , nell ’ inconscio irraggiungibile alla propria ragione , e attendere con profonda umiltà e pazienza l ’ ora del parto di una nuova chiarezza …”
Dall ’ ascolto al creare e al comprendere quindi in un attraversamento dell ’ io dall ’ ambiente all ’ inconscio . Un rapporto inconscio-poesia ampiamente indagato dalla psicoanalisi che vede l ’ arte come la attualizzazione di una sublimazione di pulsioni libidiche arcaiche perverse e incestuose rimosse ( Freud ) o come riparazione e ulteriore creazione di oggetti d ’ amore danneggiati ( Klein ). Attività dell ’ inconscio nell ’ atto creativo che può quindi diventare sia oggetto di lettura psicoanalitica sia trasmissione , non consapevole , di particelle dell ’ io al lettore . Il poeta e l ’ artista , infatti , ci ricorda Lacan , precedono sempre l ’ analista e arrivano a cogliere prima di lui delle verità che concernono l ’ essere umano e il suo rapporto con il linguaggio e , più nello specifico , precisa che “.. i poeti , che non sanno quel che dicono , è ben noto , dicono però sempre le cose prima degli altri …” ( JACQUES LACAN , Il Seminario . Libro I . Gli scritti tecnici di Freud ). D ’ altro canto , il poeta stesso lo dice :
UNGARETTI - COMMIATO 2.10.1916
“ Poesia è il mondo l ’ umanità la propria vita
12 fioriti dalla parola la limpida meraviglia di un delirante fermento
Quando trovo in questo mio silenzio una parola scavata è nella mia vita come un abisso ”
È quindi il poeta a porsi pubblicamente in una relazione asimmetrica alla quale il lettore partecipa solo privatamente . Il poeta si mette in gioco dopo aver giocato con sé stesso in una partita impari con l ’ inconscio , col far nascere e crescere la parola , con la ricerca del perfettibile , con il parto di una poesia , con il dolore del finito , la liberazione esausta , l ’ attesa di un sorriso . Non si tratta solo del labor limae , si tratta più intensamente di ricerca di sé in sé stesso e nel mondo , negli altri da sé lungo percorsi personali dove il confine tra l ’ intimo e il condivisibile è mobile , cangiante , talora persecutorio . La creatività , infatti , ha bisogno di nuove sapienze e nuove consapevolezze e per questo il bordo del limite è il suo spazio tra il trans-gradire , il comporsi e il comporre . Un incontro con la coscienza della propria nudità , non quella fisica , ma quella culturale , relazionale , esistenziale che può condurre in uno spazio del dire e del dirsi che incontra sia la vergogna che il pudore , sia per l ’ eccesso della spudoratezza che per la riservatezza del ritegno . Pudore che può anche essere resistenza alla spinta spasmodica di rendere pubblica la