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Martedì 25 Luglio

La nostra insegnante è Federica, italiana da 6 anni a Barcellona.

Ci sono anche dei nuovi arrivi, due colleghe dall’Islanda che sono accolte con enorme entusiasmo.

Prima della pratica Yoga, si presentano la scuola francese, quella islandese e le due scuole tedesche.

Emerge una grande libertà di movimento e flessibilità nello spazio classe.

In Islanda si va fuori in qualsiasi condizione atmosferica, perché il contatto con la natura e lo sviluppo della resistenza fisica sono considerati valori fondanti dell’educazione. Nella scuola francese di Caroline si stanno sperimentando spazi educativi più liberi, con sedute mordide, alte o basse. Si invitano gli alunni a sedere per terra se questo li aiuta a concentrarsi meglio. Si fanno lezioni all’aperto e lunghe passeggiate nel bosco.

Nella scuola tedesca di Inga, la scuola è

Nel pomeriggio faccio una passeggiata nel quartiere dove alloggio, Poble Sec, sotto Montjuic. Nel quartiere, grazie a Martina, un’amica italiana che ora abita qui, scopro una comunità molto viva, dove le scuole sono pensate come risorse per la comunità. Ne trovo una costruita durante

la Prima Repubblica, i cui giardini sono aperti anche durante le vacanze per gli abitanti del quartiere. E una Scuola del Bosco con orti comunitari. Costruita più di 100 anni fa. Anche le Piscine Olimpioniche costruite per Barcellona 1992 sono ora comunali ed aperte al pubblico.

Martedì 25 Luglio

La nostra insegnante è Federica, italiana da 6 anni a Barcellona.

Ci sono anche dei uovo arrivi, due colleghe dall’ Islanda che sono accolte con enorme entusiasmo.

Prima della pratica Yoga, si presentano la scuola francese, quella islandese e le due scuole tedesche. Emerge una grande libertà di movimento e flessibilità nello spazio classe. In Islanda si va fuori in qualsiasi condizione atmosferica, perché il contatto con la natura e lo sviluppo della resistenza fisica sono considerati valori fondanti dell’educazione.

Nella scuola francese di Caroline si stanno sperimentando spazi educativi più liberi, con sedute mordi e, alte o basse. Si invitano gli alunni a sedere per terra se questo li aiuta a concentrarsi meglio. lunghe passeggiate nel bosco. Nella scuola tedesca di Inga,

la scuola è una nave, dove si viene in

comunità, iimparando la navigazione terrestre. Quando racconto le limitazioni burocratiche che abbiamo in Italia per qualsiasi attività dove gli alunni non siano seduti in classe, le colleghe islandesi inorridiscono!

Pomeriggio culturale dedicato ai vari quartieri storici di Barcellona: Sant’ Antoni con il suo mercato, Bairro Gotic con il Call, l’antico ghetto ebraico. Poi la Cattedrale, la Plaça dal Rei ( con il Palazzo dove Colombo chiese le caravelle per andare in India) e la Plaça San Felipe Neri. Questo è un luogo molto doloroso, perché durante la guerra civile l’aviazione italiana bombardo la piazza e la chiesa, dove si erano rifugiati ii bambini della scuola.

Le foto ricordano il girotondo dei bambini di Sant’Anna. Sulle pareti della chiesa, i fori scavati dalle esplosioni.

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Nel pomeriggio faccio una passeggiata nel quartiere dove alloggio, Poble Sec, sotto Montjuic. Nel quartiere, grazie a Martina, un’amica italiana che ora abita qui, scopro una comunità molto viva, dove le scuole sono pensate come risorse per la comunità. Ne trovo una costruita durante la Prima Repubblica, i cui giardini sono aperti anche durante le vacanze per gli abitanti del quartiere. E una Scuola del Bosco con orti comunitari costruita più di 100 anni fa. Anche le Piscine Olimpioniche costruite per Barcellona 1992 sono ora comunali ed aperte al pubblico.

una nave, dove si viene in comunità, imparando la navigazione terrestre. Quando racconto le limitazioni burocratiche che abbiamo in Italia per qualsiasi attività dove gli alunni non siano seduti in classe, le colleghe islandesi inorridiscono!

Pomeriggio culturale dedicato ai vari quartieri storici di Barcellona:

Sant’ Antoni con il suo mercato, Barrio Gotic con il Call, l’antico ghetto ebraico. Poi la Cattedrale, la Plaça dal Rei (con il Palazzo dove Colombo chiese le caravelle per andare in India) e la Plaça San Felipe Neri.

Questo è un luogo molto doloroso, perché durante la guerra civile l’aviazione italiana bombardò la piazza e la chiesa, dove si erano rifugiati i bambini della scuola. Le foto ricordano il girotondo dei bambini di Sant'Anna. Sulle pareti della chiesa, fori scavati dalle esplosioni.