La mattinata lavorativa passava senza grandi novità ed io
ossessivamente controllavo l’evento sulla pagina facebook della
libreria nella paura che potesse essere rimandato per chissà quali
motivi ma fortunatamente tutto era sempre lì, fermo alle 18,30.
Finito il mio turno me ne andavo a casa, avevo disdetto tutti gli
appuntamenti con i pazienti di quella giornata per godermi i
preparativi, come “il sabato del villaggio”, sapevo in fondo che
la meta era il viaggio. Arrivata a casa, un momento di relax,
caffè e poi sprofondata in una poltrona sacco modello Fracchia
mi sarei cambiata lo smalto. Negli ultimi tempi ero arrivata a
fare combinazioni fantasiose dai colori più disparati e a passarci
così tanto tempo che le amiche mi chiedevano “che fai sta sera
affoghi i dispiaceri nello smalto?” e poi mi costringeva ad
almeno una mezzora di inattività con le dita stese aspettando che
si asciugasse. Di solito guardavo qualche programma scemo alla
tv.
Adesso doccia. Bollente con la testa sotto il getto, gli occhi
chiusi e i pensieri che vengono lavati via. Massaggio, scrub e
crema nutriente. Tutto assaporato e goduto lentamente come un
rituale iniziatico. Mai ho indugiato tanto a lungo e cosi
consapevolmente. Mi asciugo i capelli con quel tocco di
naturalezza alternando olio e piastra formando un mosso appena
un po’ sbarazzino e mi vesto. La maglia nuova con la scollatura
a barca che lascia scoperte le spalle per essere baciata sul collo, i
tacchi alti per avere quell’andatura un po’ ondeggiante ma non
troppo e qualche cm in più e il pantalone palazzo morbido e
largo in fondo che mimetizzi le scarpe e fasci i fianchi mettendo
in risalto il sedere, che è il mio pezzo forte. Poi passo al trucco.
Primer, fondo tinta chiaro e scuro per scolpire il viso tra luci e
ombre, fard, matita, ombretto, rossetto, tanta roba ma con i
consigli di Consuelo tutto sembra naturale, incarnato luminoso e
sguardo sognante, una spruzzatina di profumo e… sono pronta!
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