ZAZA' Zaza | Page 12

serena nella mia solitudine e dopo aver interrotto bruscamente una specie di rapporto a distanza quando stava “stringendo” troppo avevo definitivamente chiuso l’argomento. Ascoltare l’insoddisfazione dei miei pazienti non aveva fatto altro che peggiorare le cose. Ero arrivata persino a temere per l’incolumità fisica di una giovane donna “dipendente emotiva” che si innamorava ogni volta senza barriere, donando se stessa sempre a qualcuno che non la voleva, in una sorta di stalking. Chissà che vedere tutti questi uomini e donne alla ricerca di piacere senza inibizioni non avesse scardinato barriere e intime convinzioni. Ad esempio avevamo richieste di corsi bizzarri, dalla danza del ventre, al sesso orale e Elena con la sua consueta efficienza riusciva sempre a trovare la professionista più adatta, ci si iscriveva via mail e una volta raggiunto il numero si facevano seminari e lezioni, mi divertivo molto ad assistere la platea e con la scusa di preparare il thè sbirciavo reazioni e dimostrazioni. In fondo stavo sperimentando una sorta di “terapia cognitivo comportamentale”, partendo dalla pratica sarei risalita all’essere? Tempo fa mi ero stupita leggendo che una nota motivatrice statunitense esortava i suoi clienti a fingere di essere quello che avrebbero voluto diventare sostenendo che persistendo avrebbero raggiunto più facilmente il loro scopo. Chissà che non sarebbe toccato anche a me? Il bello era che tutto era successo per caso e io non sospettavo nemmeno di volerlo… L’ “operazione sottoveste” era cominciata, pensando ad un vecchio film con Cary Grant mi sembrava di andare in battaglia, anche se a colpi di lingerie. Avrei portato Isa all’appuntamento in libreria, la meno competitiva, tanto per non correre rischi, convinta come ero che il mio fotografo fosse irresistibile. Scherzarci su era comunque un modo per esorcizzare e per non 12