L’autunno della politica
Christian Raimo, giornalista e scrittore
5 settembre 2017 16.36
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È stata un’estate lunghissima, caldissima e inquieta. Le foto che ci portiamo con noi
ci dicono molto su come è andata, e cosa ci aspetta per l’autunno. È stata l’estate dei
migranti, della fantasmatica emergenza migranti: le ong accusate di essere complici
degli scafisti, lo sgombero dei rifugiati dal palazzo di via Curtatone a Roma,
l’insofferenza xenofoba sempre più presente negli episodi di cronaca.
Le foto più significative di quest’estate sono state tre. La prima è quella dei ragazzi
neri richiedenti asilo, sorridenti, allegri, in una piscina in provincia di Pistoia insieme
a un prete, don Massimo Biancalani, che per queste foto si è preso gli attacchi di
leghisti e neofascisti, che hanno addirittura minacciato lo svolgimento della sua
messa. Le altre due foto sono prese dagli scontri per lo sgombero a piazza
Indipendenza: quella con il poliziotto in tenuta antisommossa che accarezza la donna
eritrea in lacrime e quella di un’altra donna colpita dal getto di un idrante.
Nel 2015, proprio in questo periodo, la fotografia di Aylan, il bambino morto su una
spiaggia di Bodrum, in Turchia, aveva avuto la capacità di mutare oltre le coscienze
anche l’indirizzo di alcune politiche europee in tema di immigrazione. A distanza di
24 mesi, il clima è peggiorato. L’idea che ci possano essere dei ragazzi africani che si
divertono in piscina provoca una rabbia razzista incontrollata: i migranti possiamo
prenderli in considerazione solo come vittime o come problema da eliminare.
Quale politico oggi si farebbe ritrarre in compagnia di un gruppo di rifugiati?