XL, l'house organ di OPES anno 2, n°6, giugno_luglio 2020 | Page 22

IN GENERALE , LA SITUAZIONE SEMBRA ANDARE IN DIREZIONE POSITIVA E SEMBRA SIA IN ATTO UNA PROGRESSIVA RIPRESA GENERALIZZATA. A TUTTI I LIVELLI, IL MONDO DELLO SPORT È PRONTO A RIPARTIRE. dei punti interrogativi, particolarmente estesi quando si tratta di sport di combattimento o di contatto. Alle prime timide aperture sono state accompagnate numerose misure, quali in primis il distanziamento di due metri per gli sport indoor e misure restrittive rispetto all’uso degli spogliatoi e alla sanificazione dell’equipaggiamento sportivo sia per gli sport indoor che outdoor. Conseguentemente alla chiusura delle strutture sportive, sono state sospese le competizioni e le partite. In alcuni paesi queste ultime stanno pian piano riprendendo ma soltanto per le leghe più elevate e per alcuni tipi di sport. Tuttavia, ciò che mancherà nella maggior parte dei paesi saranno gli spettatori, il cui numero previsto è ristretto o nullo. Le autorità dei paesi in esame hanno intrapreso iniziative di diverso tipo per sostenere il mondo sportivo, sia prevedendo l’erogazione di finanziamenti che la messa in atto di agevolazioni e misure a sostegno delle associazioni sportive e di chi pratica sport. Alcune di queste misure sono già state approvate, altri sono provvedimenti ancora in fase di proposta. Nel complesso, nella maggior parte dei paesi in esame, sono stati previsti finanziamenti destinati all’ambito sportivo, ad eccezione di Lituania e Slovenia, dove i dati finora raccolti mostrano che non son stati previsti specifici fondi per il settore sportivo. In Austria lo sport rientra in un pacchetto di fondi destinato a tutte le ONG e per cui non è ancora chiaro l’ammontare destinato allo sport. Oltre al supporto finanziario nei diversi stati sono state prese varie misure quali riduzioni sulla tassazione per il personale attivo in ambito sportivo, riduzioni della quota di affitto o forme di rimborso degli abbonamenti per gli utenti di strutture sportive. In Norvegia un importante contributo è giunto dai comuni che hanno previsto forme di supporto finanziario ai club sportivi, rinunciando alle quote di affitto o individuando, per gli affitti, una quota ridotta; misure simili sono a quelle intraprese in Slovenia e in Italia. In generale, la situazione sembra andare in direzione positiva e, anche se ancora sono tanti i punti interrogativi, sembra sia in atto una progressiva ripresa generalizzata, pur rimanendo nel rispetto delle misure definite. In questa direzione si è mosso anche il Consiglio dell’Unione Europea che, nell’incontro dello scorso 2 Giugno ha riunito i ministri dello sport dei paesi membri per discutere della ripartenza delle attività sportive. La linea prevalente è quella di riconoscere l’importanza economica e sociale del settore sportivo e consentire ad atleti e cittadini una ripresa in sicurezza. A tutti i livelli, il mondo dello sport è pronto a ripartire e noi accogliamo quanto espresso dal Segretario di Stato del Central Croatian Office for Sport che ha presieduto il meeting del 2 Giugno, riconoscendo che ora più che mai sia importante collaborare rafforzando “il dialogo con il movimento sportivo a tutti i livelli per creare insieme aggiustamenti di lungo termine in risposta ai cambiamenti prodotti dalla crisi”. 22