XL, l'house organ di OPES anno 2, n°5, maggio 2020 | Page 7

07 Mesi decisivi per il futuro dello Sport L’EFFETTO È COME QUELLO DI UN CROLLO. QUANDO LA NUBE DI POLVERE SI ALZERÀ, ALLORA SI VEDRANNO LE MACERIE. GLI EFFETTI DELL’ONDATA VIRALE SI INIZIANO GIÀ A PERCEPIRE, ANCHE SE LA VISUALE DINANZI A NOI NON È ANCORA LIBERA. I danni si possono già stimare, ma tra qualche mese la valutazione fatta potrebbe essere aggiornata. Al rialzo. I prossimi 120 giorni, secondo sindacati, economisti ed opinionisti, saranno decisivi. O si riparte o per molti sarà la fine. Le misure messe in campo dal Governo possono essere considerate come un paracadute, ma la domanda è: basteranno per tutti? Il mondo dello sport, alle prese pure con una riforma che potrebbe essere varata ad agosto, si lecca le ferite. Tra protocolli da rispettare per riaprire in totale sicurezza, indennità e accesso alla liquidità, senza parlare dei mancati introiti dei mesi di marzo, aprile e maggio e delle previsioni negative sui guadagni dei prossimi mesi, si trova ad affrontare molti problemi. La ripartenza è ora. La programmazione di un comparto che da solo vale l’1,7% del PIL è adesso. Nonostante la nube di polvere non si sia ancora diradata, è necessario prevedere tutti gli scenari. L’Italia non può permettersi di rimanere senza coloro che professano lo sport di base, promuovono stili di vita sani e corretti, trasmettono valori che sono i capisaldi della società e aiutano il sistema sanitario nazionale. Perché lo sport migliora la qualità della vita, la salute ed il benessere psico-fisico dell’individuo. Pertanto, non dovrebbe essere lasciato solo. Si riparte, certo. Si riparte dal Decreto Rilancio. Atteso per la fine di aprile, il DPCM si è fatto attendere qualche settimana prima di essere presentato al Paese e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Una manovra da 55 miliardi che non ha trascurato neppure lo sport. Se da una parte ha esteso o modificato leggermente quanto già varato nel Decreto Cura Italia dello scorso 17 marzo, dall’altra ha introdotto nuove misure, con l’intento di sostenere un importante settore del Paese. Entrando più nello specifico, le principali disposizioni hanno riguardato le indennità ai collaboratori sportivi, il problema delle locazioni tra privati, il rinvio per adempimenti fiscali e misure per l’accesso alla liquidità. BONUS COLLABORATORI – L’indennità, concepita come una tantum nel Decreto Cura Italia, è stata estesa anche per i mesi di aprile e maggio. Le condizioni e i presupposti sono rimasti gli stessi (possono beneficiarne i collaboratori sportivi che, non percependo altri redditi da lavoro, né il reddito di cittadinanza, né il nuovo reddito di emergenza e neppure altre prestazioni previste dal Cura Italia, hanno un contratto o un rapporto prestazionale – attivi al 23 febbraio 2020 - con Federazioni Sportive Nazionali, Enti di Promozione Sportiva, ASD e SSD iscritte al Registro del CONI). IMPIANTI SPORTIVI IN CONCESSIONE – È stata prorogata al 30 giugno (nel Decreto Cura Italia il termine indicato era fine maggio) la sospensione del pagamento dei canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici dello Stato e degli Enti territoriali a favore di Associazioni sportive, Federazioni ed Enti di Promozione Sportiva. I canoni sospesi andranno versati senza interessi e sanzioni, entro il 31 luglio 2020, in un’unica soluzione oppure in 4 rate mensili (nel Decreto Cura Italia la rateizzazione era calcolata in 5 tranche) di pari importo. Il