XL, l'house organ di OPES anno 1, n°7, numero doppio agosto | settembre 2019 | Page 4
L’invito del
Presidente
Perissa
al mondo
dello Sport:
ritrovare la
compattezza
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Comunicati stampa, repliche piccate, malumori più o
meno velati ed azioni o iniziative che non prendono
in considerazione, o lo fanno solo in parte, le opinioni
dei player, gli attori che operano sul territorio e
che ogni giorno si confrontano con le esigenze
della società. Lo sport ed il mondo del Terzo
Settore stanno vivendo una stagione difficile. In
questo momento, si potrebbe dire che due materie
complementari sono avvolte in una fitta nebbia
che ha difficoltà a dissolversi. Per fare chiarezza sul
mondo dell’associazionismo sportivo e su uno dei
pilastri del tessuto sociale italiano, come lo è il mondo
del volontariato, abbiamo chiesto al Presidente
nazionale di OPES, Marco Perissa, di guidarci
all’interno di un quadro che deve tenere conto delle
riforme riguardanti il CONI, la materia sportiva ed il
Terzo Settore.
Presidente, con pennellate veloci proviamo a
dipingere la situazione attuale?
M. P.: «Da qualche anno lo sport è soggetto a riforme
riguardanti sia la rilettura di diverse procedure e di
alcuni titoli interni al CONI, sia la revisione di un
certo numero di normative vigenti in materia sportiva.
In particolare, due anni fa, il CONI ha deciso di
riformare la lista delle discipline sportive riconosciute,
tenendo come faro guida il processo di razionalizzazione.
Le discipline sportive riconosciute dal Comitato Olimpico,
che prima erano circa 3000, dopo la delibera del Consiglio
Nazionale del 14 febbraio 2017 sono diventate 384».
Che cosa ha comportato questo fatto?
M. P.: «È stata una riforma dei regolamenti interni al
CONI e con questa riduzione molti ambienti sportivi, che
precedentemente erano titolati, si sono visti togliere il
riconoscimento di attività sportiva. Molte di queste attività
hanno iniziato a guardare al mondo del Terzo Settore, del
Sociale e del Volontariato. Ma al tempo stesso è arrivata
la Riforma del Terzo Settore voluta dal Governo Renzi, che
ha istituito il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Tale riforma, però, non ha incluso le Associazioni Sportive
Dilettantistiche tra i soggetti giuridici aventi la possibilità
di iscriversi al Registro Unico. Eppure, e qui c’è una
contraddizione, il legislatore, in precedenza, aveva incluso
tra le attività di interesse generale proprio quelle che fanno
promozione sportiva. Al momento la Riforma non è ancora
attiva, quindi valgono ancora le precedenti normative,
secondo le quali un’associazione che opera sul territorio,
utilizzando anche lo sport come strumento di promozione
sociale, può avere contemporaneamente il riconoscimento
di Associazione Sportiva Dilettantistica e di Associazione di
Promozione Sociale. Pertanto, per ultimare il quadro e per