XL, l'house organ di OPES anno 1, n°10, dicembre 2019 | Page 13

che mi succede. Vorrei utilizzare questo premio e questo incontro con Arturo per moltiplicare ed espandere quanto è nato questa sera e per trasferire i messaggi e la missione raccontatici da questo immenso e straordinario atleta. Grazie di cuore a tutti, grazie davvero ad OPES». Le parole dell’atleta della Nazionale di calcio amputati, pronunciate sul palco dell’Auditorium accanto alla conduttrice, la giornalista RAI Simona Rolandi, sono penetrate nella pelle degli invitati ed hanno toccato il cuore. Arturo è un esempio, una persona da prendere come riferimento. Lui, nato senza una gamba, non si è mai abbattuto, non si è mai lamentato, ha perseguito la sua strada, ha seguito le sue inclinazioni e sviluppato doti fuori dal comune. Ogni concetto espresso dal giovane sportivo romano è stato un messaggio di speranza e d’amore per la vita, una lezione di vita impartita durante una serata di gala e ai piedi di un altare dedicato alla Pace. «Ho ricevuto tantissimo questa sera – ha sottolineato Arturo Mariani -, soprattutto ho potuto apprezzare la semplicità di come si è svolto il tutto. Sono stato colpito anche dalla giovane età delle persone che lavorano in OPES, un ambiente fresco e con tanta voglia di fare e che non si ferma dinanzi a nulla o davanti ad una barriera. Questa è una mentalità che a me piace molto e che condivido. Confido nel fatto di poter vivere altri momenti con questa organizzazione e con queste persone. Io spero che alla fine di un incontro, di una conoscenza e di una chiacchierata esca sempre qualcosa di bello, un’emozione, un sorriso o qualcosa che ci lasci un motivo per fare di più, perché spesso siamo annichiliti e pensiamo a lamentarci di tutti. Invece, dobbiamo renderci conto che le possibilità per fare o migliorare qualcosa ci sono. Dobbiamo partire dal limite, dal dolore e da quelle difficoltà per scoprire tante possibilità. Dobbiamo solo aprire gli occhi e muoverci». XL / Dicembre 2019 13