XL, l'house organ di OPES anno 1, n°10, dicembre 2019 | Page 12
Un’opera
d’arte in
ricordo di
una serata
memorabile
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Un’opera d’arte è una testimonianza. Grazie
all’ingegno dell’uomo e attraverso un fine estetico,
veicola messaggi che raccontano storie e suscitano
emozioni. Se si osserva un’opera d’arte con questa
ottica, allora si può sposare e condividere in pieno
la tesi del pittore statunitense Robert Henri. Secondo
il rappresentante del realismo americano, figura di
spicco dell’Aschan School e fondatore del gruppo
detto “Gli otto”, l’arte non può essere separata dalla
vita: “è l’espressione della più grande necessità della
quale la vita è capace e la apprezziamo non tanto per
il prodotto specializzato, ma per la sua rivelazione
di un’esperienza di vita”. Citando anche il regista
e premio Oscar Giuseppe Tornatore, potremmo
aggiungere che l’arte serve a fornire all’uomo
strumenti migliori per la convivenza sociale e civile.
Ritrovandosi in questi principi ed aforismi, OPES,
in occasione del Gala dello Sport, ha deciso di
realizzare delle opere d’arte, per la precisione delle
tele che ritraggono i 4 sportivi premiati, in modo da
donarle al pubblico presente. Al termine della propria
celebrazione e della premiazione, Alessio Sakara,
Arturo Mariani, Federico Colosimo e Gaia Traditi hanno
estratto un numero fortunato che era stato associato
in precedenza ad uno degli invitati alla serata. La dea
bendata, pertanto, ha permesso a 4 fortunati di vincere
la stampa celebrativa realizzata dall’ufficio comunicazione.
L’idea era stata partorita subito dopo la fine della prima
edizione. Nel briefing post evento, infatti, era emersa la
volontà di lasciare al pubblico una sorta di presente, un
regalo speciale legato sia alla serata, sia ai valori espressi
dallo sportivo premiato. Quell’illuminazione, avuta quasi
365 giorni prima, ha visto la sua materializzazione lo scorso
18 dicembre 2019, riscuotendo un notevole successo. Il
pubblico ha apprezzato e lodato la decisione di OPES.
Tra coloro che sono stati baciati dalla fortuna c’è Franco
Pasqualini, il quale ha potuto ricevere dalla mani del
Segretario generale Juri Morico la tela raffigurante Arturo
Mariani, un atleta che lui stesso segue con molto piacere
e di cui apprezza le straordinarie doti comunicative.
Visibilmente emozionato, il Sig. Pasqualini ha potuto
incontrare l’azzurro della Nazionale di calcio amputati.
«Sono molto più che emozionato – ha riferito a caldo
Franco Pasqualoni -. Sono stato toccato profondamente
dalle sue (riferendosi all’atleta che aveva al suo fianco,
ndr) parole e credo che queste esprimano i concetti e i
sentimenti che Arturo ha maturato e sviluppato nella
sua vita per comunicare. È un grande comunicatore, ma
perché ha grandi cose da raccontare. Oggi, ci ha dato
tanto e lui non può neppure immaginarlo. Sono felice di
aver vinto questo premio, anche perché è la prima volta