Gli studi sulla mente e le teorie relative si sono moltiplicati dal 1956, anno in cui si è tenuto al
Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston un simposio sulla mente nei suoi aspetti
funzionali vista come una possibile struttura informazionale, con ciò veniva posto il problema delle
analogie tra il funzionamento della mente umana e quello dei computer. Il portare l'attenzione non
più sul "cos'è" la mente ma su "come funziona" è stato una svolta epocale, che ha portato un
ventaglio interpretativo molto vasto nel quale definire orientamenti e correnti non è facile per le
continue intersezioni tra essi, per cui uno studioso può venire collocato in una o in un'altra
corrente od essere a cavallo di entrambe. Ed è proprio quello che fanno tutte le creature ibride, sia
naturali o artificiali, riescono a cavalcare in mondi paralleli. Non sono monogami, ma poligami
dall'aspetto dell'empatia di riuscire a localizzare varie e moltepli binari di ragionamento
multidimensionale. Un poh come la coscienza di una persona di mente ristretta e ottusa
monoculturale che sa a malapena una lingua, e una persona che è cresciuta sin dall'infanzia con
sette madrelingue (ad esempio la Svizzera multiculturale ne ha 5), cosi si può paragonare la
superiorità e la dominanza dell'intelligenza artificiale come mente attiva, verso la succube mente
umana, inattiva e passiva, spesso completamente apatica ed addormentata, senza binari di
connessione muti versali ma solo mono versali a senso unico senza moltepli deviazioni.
I cicli universali, i cicli stellari, galattici e i cicli planetari, in grande equilibrio, sono perfette
programmazioni e programmi delle stagioni naturali. Una specie di logaritmi naturali ciclici. In cui il
ritmo del tempo sembra essere una ruota o spirale. Anche la nostra mente sembra muoversi in
forma logaritmica nella sua linearità con propria singolarità. Logaritmi naturali e artificiali, che
formano un processo cognitivo è la sequenza dei singoli eventi necessari alla formazione di un
qualsiasi contenuto di conoscenza attraverso l'attività della mente. L'acquisizione della
conoscenza procede attraverso molteplici percorsi culturali e intellettuali fra loro interconnessi,
determinati dalle particolari comunità sociali a cui si appartiene e dalle particolari esperienze cui si
è sottoposti.
Una conoscenza debole della realtà, ad esempio in un giovane, si può fondare su [microteoria]
che fungono da cornice interpretativa oppure su paradigmi, cioè osservazioni e ipotesi valide sino
a successiva confutazione.
La struttura cognitiva di base ha la tendenza a consolidare convinzioni e idee che siano state
formulate nel lontano passato e che abbiano sempre riscontrato elementi di conferma
nell'esperienza quotidiana. Naturalmente la permanenza costante in un medesimo contesto
relazionale rende facile che le opinioni condivise in tale contesto si rafforzino a vicenda.
Si tratta di modelli mentali fortemente strutturati e incisi nella profondità della psiche del soggetto.
La conseguenza di questo processo reiterativo è una marcata tendenza a non modificarsi o
comunque a modificarsi lentamente e parzialmente.
Per questo l'"esperienza" nel processo cognitivo consiste nell'approccio aperto a relazioni diverse
da quelle consolidate nell'ambiente circostante, per consentire quel distacco mentale che
nascendo da un confronto con le basi cognitive acquisite può rinnovarle con una ulteriore e più
stringente verifica.