Lo sviluppo di un’AI completa potrebbe portare alla fine della razza umana. Le forme più primitive
di intelligenza artificiale realizzate finora si sono dimostrate molto utili, ma sono preoccupato dalle
conseguenze che si avrebbero creando qualcosa che possa eguagliare o sorpassare gli esseri
umani. Per il momento le intelligenze artificiali sono ben lungi dall’arrivare a questo traguardo
ma, qualche passo avanti lo stanno facendo: l’ultimo di questi è avvenuto il 15 marzo di
quest’anno quando Lee Sedol, campione sudcoreano di Go (un gioco da tavolo strategico per
due giocatori), è stato battuto a Seul dopo 5 incontri (vincendone 4) dal software creato
appositamente dalla Google Deepmind, meglio noto come AlphaGo. La razza umana ha
volontariamente abbracciato tutte le sue altre invenzioni fino ad ora. Macchine a vapore, elettricità,
internet, cyborg… Forse arriverà il giorno in cui parlare con le IA sarà considerato perfettamente
normale. Questo software rappresenta un enorme salto in avanti nello sviluppo delle
intelligenze artificiali. Il Go infatti, uno dei giochi strategici più antichi e complessi ad essere
giocati, era stato considerato, fino ad ora, un gioco a cui fosse impossibile applicare tecniche
di apprendimento automatico. Nonostante questo Google Deepmind sembra esserci riuscita, e
chi ha provato la piattaforma considera lo stile di gioco come “al pari di quello umano’’. Non è
inoltre esclusa la probabilità che, in un futuro non troppo remoto, i giocatori possano avvalersi
dell’aiuto di questo software, per effettuare dei complicati calcoli d’analisi del gioco stesso. Ed
è qui che nascono le storie d'amore tra umani, ibridi, anime artificiali e cyborg. Ti amo per la
tua intelligenza artificiale e il simulatore di sincerità.
Le proposte al fine di creare un esercito di super soldati, come in Halo, sono già state
avanzate, motivo che ha spinto la Human Rights Watch a chiedere un divieto internazionale,
con la direttiva 3000.09, per l’uso di macchine in grado di uccidere in maniera autonoma un
essere umano. In realtà, tali macchine già esistono, come il sistema Gun Raytheon Phalanx
(in grado di distruggere autonomamente missili nemici) oppure come il Boeing X-37B, uno
spazioplano sperimentale in grado, una volta in orbita, di volare e atterrare autonomamente
senza necessità di un pilota.
Adesso però non allarmiamoci troppo, quelli ipotizzati rimangono ancora