(libero arbitrio) a quelle legittimazioni. Quindi, in parole povere, siamo noi a rinnovare il contratto con questo “sistema” ogni
giorno, utilizzando dei mezzi “impropri e fraudolenti” che loro ci hanno fatto credere, con un ingegnoso mezzo inganno,
indispensabili.
La prima reazione spontanea, infatti, a queste affermazioni è la seguente:
tutta la nostra società funziona così e nessuno di noi per vivere, lavorare, comprarsi la casa, la macchina, andare in
vacanza, sposarsi, fare dei figli educarli e farli studiare potrebbe fare altrimenti. Ma dunque è giusto, immediatamente dopo,
chiedersi: “perché funziona così?” (domanda che ci facciamo troppo poco, quando invece è LA DOMANDA fondamentale da
farsi, ma siamo programmati per benino proprio per non farcela MAI)
Per risponderci dobbiamo tornare indietro di parecchi anni, secoli, millenni…
N.d.r – Vi esorto a leggere i libri e a guardare i video di Mauro Biglino (si trovano facilmente su Youtube e sul suo blog,
cercate su Google), che ha tradotto letteralmente, dall’ebraico antico, con tanto di testo originale a fronte, tutto l’Antico
Testamento e quindi la Bibbia.
Traduzioni convalidate dagli anziani delle comunità ebraiche e divenute incontrovertibili, perché letterali e non interpretate.
Con rivelazioni davvero, davvero, davvero, davvero per menti…”aperte”. Nel nostro caso lo studio di ciò che viene rivelato
nella VERA Bibbia, ci serve per capire l’importanza del “libero arbitro” nei giochi di potere e del legame indissolubile che
esiste tra diritto, denaro, RELIGIONE e politica.
Un’ultima cosa, questa incredibile scoperta, con la traduzione letterale del testi, rivela la vera natura della Bibbia, che in
realtà è un Codice di Diritto Mercantile Marittimo, VALIDO E APPLICATO ANCORA OGGI. E pressoché inoppugnabile in
qualsiasi tribunale del mondo.
Si racconta, nelle “cronache” dell’Antico testamento che il “dio” Jahvè (che si trova riportato in altri testi come Jahwe,
Yahweh, Yahveh…poi vedremo chi sia questo “dio” perché non lo è affatto, ma nella traduzione “manipolata” diffusa dalla
Chiesa è stato tradotto come Dio, punto.) non può obbligare Mosè a seguirlo nel cammino per la Terra Promessa (una
conquista quindi, con la necessità di un piccolo esercito?). Jahvé infatti non è “Dio”, ma è precisamente descritto come un
ALTO E POTENTE “Eloah” (da cui poi deriva il termine Allah). E’ quindi UNO DEI TANTI Elohìm (plurale di Eloah), stirpe,
che governava quei territori, forse discendente da un altro pianeta (molto probabile, da verificare, ma non è essenziale per
noi adesso…).
Una civiltà rappresentata da una gerarchia di individui di cui la Bibbia ci dà conto quando distingue Elohìm, Malachìm,
Nefilìm, Anakìm, Refaìm, Emìm, Zamzummìm… Individui che si sono divisi il controllo del pianeta, come ci narrano il libro
della Genesi ed il Deuteronomio, combattendo tra di loro per affermare ed incrementare il loro potere utilizzando i popoli
sottomessi. Sta di fatto che di questi Elohìm ce n’erano tantissimi, appunto, sparpagliati sulla Terra e organizzati in
accampamenti (formati da due settori in genere, uno per l’autorità, l’Eloah, e l’altro per le “truppe”…angeli fiammeggianti e
dotati di spada?…).
N.d.r – Conferma esatta di queste cronache si trovano anche nei testi sumerici antecedenti alla Bibbia stessa. Questo
Jahvè, anche se dotato di un arma potentissima, che dalla dettagliatissima descrizione biblica sembrerebbe un’arma al
plasma (Arca dell’Alleanza?), capace d’incenerire ogni cosa, non poteva comunque obbligare Mosè a seguirlo.