Viaggi in Lambretta - Mamma li turchi (2012) | Page 95
Come da programma la sveglia è suonata alle 6.45 e noi ci siamo alzati alle 7.05. Nella nottata niente da dichiarare salvo due particolari. All’
ostello, non si sa come mai avevano acceso il riscaldamento facendoci rimpiangere la notte in tenda a Tekirdag, fino a quando ci siamo accorti
che la temperatura non era più normale ed abbiamo chiuso il rubinetto del malefico termosifone. Per il resto il Muezzin come suo solito ci ha
cullato il sonno (Marco dice di non averlo sentito ma io non so come abbia fatto visto che urlava come se lo stessero picchiando a sangue).
Bene, una volta alzati in ritardo ci siamo precipitati a caricare le moto, ancora non eravamo sicuri di questo benedetto traghetto… ci sarà????
Come le palle di foo ci dirigiamo verso il porto e scopriamo che tutto è semplicissimo, basta pagare. Non conviene in una vacanza di tutto relax
come questa starsi a fasciare la testa prima di rompersela… in tutti i casi una soluzione c’ è . Ed è stato così…. 60€ sull’ unghia e il traghetto in
partenza tra 40 minuti… meglio di così! (se si pagava meno non era peggio). Sul traghetto, che in realtà è un aliscafo, la tensione si allenta di
botto e vien fuori la fame… decidiamo di spararci in vena 12€ di colazione… che idioti!
Ar &