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TALON ROUGE
DAL RE SOLE A LOUBOUTIN
BY RAFFAELLA V. POGGI
“Un gentiluomo percorreva passo una
stradetta solitaria di Parigi, di ritorno
dalla casa di Madame de Verchoureux, co-
stretto a un'andatura non priva di osten-
tazione dagli alti tacchi rossi degli scar-
pini. Un tabarro color porpora, bordato di
rosa, gettato sulle spalle, si apriva con ele-
gante noncuranza rivelando una lunga
casacca di raso scarlatto riccamente
adorna di trine d'oro, un giustacuore di
seta a fiori, un impeccabile camicia e una
profusione di gioielli sulla cravatta e sulla
casacca. Sulla parrucca incipriata aveva
un tricorno e in mano un bastone ornato
di nastri, protezione insufficiente contro le
aggressioni notturne; né d’altro canto gli
sarebbe stato facile impadronirsi dello
spadino che recava al fianco, la cui elsa si
perdeva nelle pieghe del tabacco. Cammi-
nare senza scorta e con una tal pompa di
gioielli a quell’ora tarda e in quella strada
deserta era di una temerarietà folle, ma il
gentiluomo pareva non rendersene conto; procedeva languidamente per la sua
strada, senza guardarsi attorno, trascu-
rando storditamente ogni possibile peri-
colo. […]
Poche righe, uno degli incipit più incisivi
del romance.
Poche righe che brillano di porpora, la
lacca preziosa e pregiata dei talons rou-
ges che echeggiano e picchiettano sul
ciottolato di una Parigi minacciosa e av-
volta dalle tenebre, mentre il proprieta-
rio, incurante, manierato, ingioiellato… eccessivo, incede senza paura, come una
contraddizione.
UPmagazine | 12
“La pedina scambiata”, Georgette Heyer. Ed. Oscar Monda-
dori, 1978. Traduzione A. L. Zazo. Titolo originale These Old
Shades, 1926.
Nelle varie riletture (io sono una che non
lascia andare i libri), il passo rumoroso
del duca di Avon che fa la sua entrata
nella storia e la sua andatura ostentata
mi hanno sempre fatto pensare che