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Iva Logan era il radarista del secondo Venom, pilotato da
Ian Fraser-Ker. La loro missione di intercettazione iniziò
alle 02.40. La loro testimonianza è molto simile a quella
di Brady e di Chambers. In un’intervista concessa a
Jenny Randles Logan dichiarò:
Dopo l’incidente gli equipaggi furono interrogati molto
superficialmente da un altro mebro dello squadrone
come era di routine. Nessuna alta autorità li contattò
come se si fosse trattato di un incidente di poco conto e
successive scoperte sui registri dello squadrone hanno
confermato che l’incidente fu catalogato come
l’intercettazzione di un semplice pallone. Si nota subito
che le differenze con la testimonianza di Perkins sono
notevoli. Sembra che Perkins abbia “drammatizzato” il
tutto ricostruendo un inseguimento dell’oggetto nei confronti degli aerei in base alle tracce radar che avrebbe
visto. Il ricordo dei piloti dopo 40 anni è stato solo
parziale visto che potevano vedere solo la traccia
dell’oggetto ma non quella dell’aereo? Altri hanno ipotizzato che l’episodio di cui I due equipaggi sono stati
protagonisti in realtà sia un altro rispetto a quello vissuto
da Perkins. Altri aerei erano decollati da Waterbeach o
da un altro aeroporto? Improbabile forse…
Il registro del 23° squadrone conteneva un altro appunto. Dopo la nota riguardante la missione di intercettazione dei due Venom verso un UFO segnalato a
Lakenheath, si legge che l’Ufficiale Arthur, dopo essere
stato mandato in intercettazione, aveva perso I due
serbatoi alari a causa di un’avaria elettrica. Il fatto che
un altro aereo si fosse levato in volo non era noto a
nessuno dello Squadrone. Questo fatto era anche sconosciuto al centro di controllo (GCI) di Neatishead. Quando
nel 2001 David Clarke scovò l’Ufficiale Pilota Les Arthur
e il radarista di bordo Grahame Scofield venne alla luce
un altro aspetto della vicenda. Dal diario di bordo di
Scofield e Arthur si scopre che il loro aereo fu mandato