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Tuttomondo Magazine
NONOSTANTE LA CRESCITA inarrestabile dei new media nonna radio se la cava benissimo. È trascorso quasi un secolo dai primi vagiti radiofonici e il ruolo delle emittenti radio non sembra ridimensionato. In tutti i Paesi del mondo la radio vive e vegeta ancora bene. La radio ha buona salute perché funziona in tempo reale, chi ascolta sente la voce e i suoni nello stesso momento in cui sono emessi. Forse è proprio per questo che informazione, divulgazione, intrattenimento, musica, cultura e socialità viaggiano ancora sulle onde radio, sopravvivendo alla TV e a Internet. Il mezzo è tanto agile da poter ridefinire il proprio compito e le proprie offerte nel tempo e nello spazio, vincendo il declino paventato da molti. Quando nasce un nuovo mezzo di comunicazione, questo si aggiunge a quelli che già c’erano, non li sostituisce mai del tutto.
Nel mondo ci sono più di 50.000 emittenti radiofoniche attive, molte nelle aree sviluppate del pianeta, che danno notizie e forniscono compagnia agli ascoltatori; molte altre trasmettono in aree dove le vicende storico-politiche sono difficili e drammatiche, specialmente nel continente africano. Alcune sono di regime, molte sono libere. In molti Paesi la radio è il secondo mezzo più seguito, dopo la televisione, ed è il più diffuso in assoluto nelle aree economicamente poco sviluppate, dove altri media hanno meno possibilità di diffusione. Insomma tutti o quasi tutti ancora ascoltano la radio.
Groucho Marx accanto a un microfono della NBC, durante la trasmissione del programma radiofonico Flywhell Shysetr and Flywhell negli studi della stazione WJZ a New York nel 1932. Foto Michael Ochs Archives.
di Gian Luigi Corinto
Nonna radio ancora viva e vegeta