Tutti i Bollettini di AMys IL BOLLETTINO DI AMYS nr. 46-2019 | Page 14

C.B. - Mi è piaciuta la scelta della Bonelli di impa- ginare su due colonne questi due ultimi tuoi ro- manzi di MM: ha un che di classico che richiama l'impaginazione che una volta avevano tutti i Mon- dadori da edicola, e cioè Urania, Gialli e Segretis- simo. Delle spy-story pubblicate su Segretissimo – del quale sei anche tu da anni ormai una colonna, insieme agli altri autori della c.d. Italian Foreign Legion - tu mantieni anche per il tuo MM il modo di raccontare le vicende, alternando i punti di vi- sta, scegliendo quando interrompere il flusso nar- rativo, dandogli il ritmo di un thriller o per l'ap- punto di una spy-story, in cui ognuno dei perso- naggi ha un compito, ogni particolare non è mai fuori posto. A.C.C. - Il formato su due colonne, che ci riporta tanto alle vecchie riviste pulp quanto ai periodici italiani di un tempo non lontano Il Giallo Monda- dori lo ha mantenuto fino ai primi anni Novanta è stata una scelta stilistica di Alfredo Castelli che ho apprezzato molto. Anche le dimensioni dei romanzi sono cambiate in funzione del tipo di edizione L'occhio sinistro era un romanzo molto lungo, del- le stesse proporzioni di un bestseller americano L'ultima legione nasceva per essere un tascabile original, quindi aveva la portata classica di un poc- ket book anglosassone i romanzi editi da Bonelli riprendono anche nella lunghezza il formato dei periodici di narrativa anni Sessanta. Per quanto con- cerne la costruzione delle storie, c'è tutto quello che ho assorbito dalla struttura dei fumetti di Martin, dalle tecniche dei maestri della spy-story come Fre- derick Forsyth con Il giorno dello sciacallo , ma an- che dalle opere degli autori ispano-americani della neo-aventura , soprattutto Paco Ignacio Taibo II e Daniel Chavarría. C.B. - Oltre alla Donna Leopardo, quali sono gli altri personaggi chiave del libro e quale il ruolo di Martin, Diana e Java? A.C.C. - Martin deve risolvere a distanza di dieci- mila anni lo stesso problema che ha affrontato Xiwa... e si noterà che una guerriera di Mu e un in- tellettuale del Ventesimo secolo per quanto uomo d'azione hanno un approccio completamente diver- so. Java è come sempre un valido combattente al fianco dell'amico fraterno. Come nei fumetti dell'e- poca, Diana ha un ruolo minore ma in questo ro- manzo, come nel precedente, c'è almeno un episodio in cui dimostra lucidità e prontezza di riflessi che si rivelano molto preziosi e la distinguono dalla classi- ca fidanzatina inerme da salvare . Ritroviamo Tra- vis, che collabora con l'agente speciale Preston dell'FBI quest'ultimo è un omaggio all'amico Dou- glas Preston – con cui ho condiviso molti eventi letterari quando viveva in Italia e io ne ero il tra- duttore – e al personaggio di Pendergast che Doug ha creato insieme a Lincoln Child. E poi, natural- mente, c'è Eg, con il suo flusso di pensieri decisa- mente non-umano. C.B. - A parte MM, a cosa stai lavorando nel tuo rifugio segreto della Baia o in quello, nuovo, ma altrettanto segreto, di Milano? A.C.C. - Sto scrivendo un nuovo romanzo del ciclo Danse Macabre per Excalibur e preparando i pros- simi episodi delle mie altre serie Nightshade per Segretissimo Mondadori, Toni Black per Cordero Editore e, naturalmente, Martin Mystère. Ho in la- vorazione anche una miniserie fantastica che do- vrebbe uscire direttamente in ebook. Ma nel mio nuovo rifugio milanese mi attende anche un compi- to monumentale sistemare il contenuto dei circa seicento scatoloni del trasloco che mi ha impegnato per tutto lo scorso autunno-inverno! C.B. - Le guerre nel buio segnano anche il ritorno dell'organizzazione segreta chiamata Axis Mundi. L'impressione, dopo aver letto il libro, è che proprio quest'ultima potrà essere al centro di una prossima trama. A.C.C. - L'arco narrativo di Axis Mundi è appena