Tutti i Bollettini di AMys IL BOLLETTINO DI AMYS nr. 46-2019 | Page 12
un'epoca poco raccontata .
A.C.C. - In realtà non prendo posizione, benché
nel complesso abbia dato più spazio ai personaggi
di Mu. Sono due società militariste che si sono
distrutte a vicenda, quindi entrambe hanno
qualcosa di terribilmente sbagliato. Ma gli individui
che ne fanno parte sono esseri umani e non sono per
forza malvagi, anche se abbiamo visto i membri
dell'Ultima Legione uccidere persone innocenti per
obbedire agli ordini ricevuti diecimila anni prima. A
suo tempo ho avuto pure la tentazione di scrivere
un romanzo intero dedicato alla Guerra, coerente
con la continuity della serie per quanto riguarda
tutte le storie pubblicate sull'argomento ma in una
storia del genere Martin non sarebbe in scena e
quindi mi sarà possibile scriverla solo se i romanzi
continueranno ad avere successo e se i lettori si
mostreranno disposti a leggerne anche uno spin-
off...
C.B. - Risentiremo ancora parlare dello Strumento?
In merito, ti sei ispirato a qualche cosa di partico-
lare libro, film, etc. ?
A.C.C. - Martin sa che lo Strumento è piuttosto ri-
schioso da usare, ma... non si può mai dire. Mi sono
ispirato più che altro alla grande tradizione dei
viaggi nel tempo, che è una delle mie ossessioni nar-
rative, come sa chi ha letto certe mie storie con pa-
dre Antonio Stanislawsky apparse in varie antologie
di fantascienza la più recente sull'argomento è il
romanzo breve Assassinio nell'astrocattedrale , nel
volume Nostra Signora degli Alieni edito da Homo
Scrivens. Qualcosa di simile allo Strumento appare
in un'altra mia novelette, Il guardiano della memo-
ria , una delle storie ambientate da vari autori nel
mondo fantasy di Mahayavan vol. , Edizioni Scu-
do .
Lo sceneggiatore e
Il copertinista de
“le guerre nel buio”
C.B. - Quali sono, stavolta, i luoghi e le epoche in
cui è ambientato Le guerre nel buio ?
A.C.C. - I flashback di Agarthi sono ambientati
circa un millennio dopo la fine della Guerra tra
Atlantide e Mu, l'avventura di Martin si svolge
invece nel
. In mezzo ci sono altri flashback e,
alla fine, un flashforward che ci porta proprio al
momento dell'uscita del libro, luglio
che
raccontano le apparizioni delle creature misteriose
in vari luoghi e varie epoche. Uno di quelli cui tengo
di più è l'incidente di Monongah del
, costato
probabilmente la vita a un migliaio di minatori,
molti dei quali italiani oltre a ricordare una tragedia
dimenticata, è un promemoria del fatto che una
volta i disperati migranti economici eravamo noi in
quel caso la componente mysteriosa è solo una mia
idea, legata al fatto che l'episodio accadde in West
Virginia.
C.B. - Al centro del romanzo, c'è il mistero del Mo-
thman, l'Uomo Falena: il
, l'anno in cui uscì il
tuo MM -L’occhio sinistro di Rama , è anche l'an-
no in cui Sonzogno ha pubblicato il libro di John
Keel, The Mothman Prophecies Saturday Revi-
ew Press,
del quale hai curato la traduzione.
Quanto quel tuo lavoro sul testo ha influenzato
questo nuovo romanzo di MM. Avevi posto già
allora le basi di questa nuova storia?
A.C.C. - In realtà avevo scoperto Mothman in un
libro precedente di Keel,
Creature dall'igno-
to Fanucci . La mia idea di far indagare Martin sul
caso risale alla fine degli anni Novanta, quando col-
laboravo
a
Martin
Mystère
come
co-
sceneggiatore. Nell'estate
, in vista del film con
Richard Gere che sarebbe uscito l'anno dopo e, cu-
riosamente, poco prima dell' settembre, quando la
creatura sarebbe stata avvistata nei pressi delle
Twin Towers un agente letterario rispolverò The