Turismo all'aria aperta n.264 turismo-allaria-aperta-n-264 | Page 29

Onthe Road La fortezza ha forma quadrango- lare con quattro torri poste agli angoli ed avanzate rispetto alla parete esterna, in modo da con- sentire, utilizzando feritoie appo- site, la difesa del muro nel tratto compreso tra due torri. La più alta e possente di esse, il Ma- schio, è l'unica visibile dal cortile interno ed è formata dall'unione di due diverse strutture (torre Ma- schio e torre femmina). I lati del castello misurano 60 Braccia (approssimativamente 36 metri) mentre il Maschio presenta lati di 20 Braccia (circa 12 metri). Nel 1484 papa Sisto IV ordinò un nuovo intervento di fortificazione ultimato da Innocenzo VIII: Il ca- stello venne collegato con un avamposto costruito nel borgo delle Arvolte, situato presso l'ospedale, e costituito da cinque torrioni rotondi. Questo elemento era collegato direttamente per via sotterranea con la Rocca che, si dice, fosse unita con lo stesso si- stema anche con Piazza dei Priori, la piazza centrale di Narni. Il luogo individuato per la costru- zione, il colle soprastante, fu ocu- latamente scelto per dare la sensazione di controllo e dominio sulla città, ma, allo stesso tempo, la proteggeva da possibili tiri d’infilata dall’unico lato non pro- tetto naturalmente, quello a monte. Una doppia cinta muraria e un fossato completavano la do- tazione difensiva della roccaforte. Anticamente la torre del Maschio era completamente isolata dal resto della Rocca e l’accesso av- veniva solo tramite un ponte leva- toio: finché non veniva conquistato il maschio non era detta l’ultima parola nella batta- glia. Era l’ultimo baluardo difen- sivo della Rocca ed aveva anche una propria riserva d’acqua posta al di sotto della terrazza, da utilizzare in caso di emergenza. Le scale interne sono caratteristi- camente strettissime, in modo da consentire l’avanzata di un solo nemico per volta, in fila indiana. Pur essendo un castello militare la Rocca ebbe ospiti illustri come cardinali, papi, imperatori. Molti degli interventi successivi, che ne modificarono l’originario aspetto austero, furono voluti da illustri mecenati nel Rinasci- mento: l’interessamento dei papi Niccolò V, Pio II, Leone X e Paolo III testimonia come la fortezza ri- mase sempre un punto di riferi- mento di notevole importanza. Il cortile interno con la presenza di due eleganti porticati goticheg- gianti vanno ricondotti alle prefe- renze del cardinale d'Alençon che succedette all’Albornoz, il quale, invece, perseguiva, uno stile funzionale. La Rocca di Narni rappresenta un’opera con- cepita da validi architetti che as- sicurarono continuità ai progetti albornoziani. In essa furono af- frontati con equilibrio i rapporti tra dimensioni e funzionalità e fra esigenze militari e di rappresen- u tanza. TURISMO all’aria aperta 29