Onthe Road
La fortezza ha forma quadrango-
lare con quattro torri poste agli
angoli ed avanzate rispetto alla
parete esterna, in modo da con-
sentire, utilizzando feritoie appo-
site, la difesa del muro nel tratto
compreso tra due torri. La più
alta e possente di esse, il Ma-
schio, è l'unica visibile dal cortile
interno ed è formata dall'unione
di due diverse strutture (torre Ma-
schio e torre femmina). I lati del
castello misurano 60 Braccia
(approssimativamente 36 metri)
mentre il Maschio presenta lati di
20 Braccia (circa 12 metri). Nel
1484 papa Sisto IV ordinò un
nuovo intervento di fortificazione
ultimato da Innocenzo VIII: Il ca-
stello venne collegato con un
avamposto costruito nel borgo
delle Arvolte, situato presso
l'ospedale, e costituito da cinque
torrioni rotondi. Questo elemento
era collegato direttamente per via
sotterranea con la Rocca che, si
dice, fosse unita con lo stesso si-
stema anche con Piazza dei
Priori, la piazza centrale di Narni.
Il luogo individuato per la costru-
zione, il colle soprastante, fu ocu-
latamente scelto per dare la
sensazione di controllo e dominio
sulla città, ma, allo stesso tempo,
la proteggeva da possibili tiri
d’infilata dall’unico lato non pro-
tetto naturalmente, quello a
monte. Una doppia cinta muraria
e un fossato completavano la do-
tazione difensiva della roccaforte.
Anticamente la torre del Maschio
era completamente isolata dal
resto della Rocca e l’accesso av-
veniva solo tramite un ponte leva-
toio:
finché
non
veniva
conquistato il maschio non era
detta l’ultima parola nella batta-
glia. Era l’ultimo baluardo difen-
sivo della Rocca ed aveva anche
una propria riserva d’acqua
posta al di sotto della terrazza, da
utilizzare in caso di emergenza.
Le scale interne sono caratteristi-
camente strettissime, in modo da
consentire l’avanzata di un solo
nemico per volta, in fila indiana.
Pur essendo un castello militare
la Rocca ebbe ospiti illustri come
cardinali, papi, imperatori. Molti
degli interventi successivi, che
ne modificarono l’originario
aspetto austero, furono voluti da
illustri mecenati nel Rinasci-
mento: l’interessamento dei papi
Niccolò V, Pio II, Leone X e Paolo
III testimonia come la fortezza ri-
mase sempre un punto di riferi-
mento di notevole importanza. Il
cortile interno con la presenza di
due eleganti porticati goticheg-
gianti vanno ricondotti alle prefe-
renze del cardinale d'Alençon
che succedette all’Albornoz, il
quale, invece, perseguiva, uno
stile funzionale. La Rocca di
Narni rappresenta un’opera con-
cepita da validi architetti che as-
sicurarono continuità ai progetti
albornoziani. In essa furono af-
frontati con equilibrio i rapporti tra
dimensioni e funzionalità e fra
esigenze militari e di rappresen-
u
tanza.
TURISMO all’aria aperta 29