Turismo all'aria aperta n.264 turismo-allaria-aperta-n-264 | Page 26

UMBRIA - Narni u mento della gola creata dal fiume Nera. Ai piedi della città di Narni, dopo porta Ternana, percor- rendo la via Flaminia, si giunge, lungo la strada della Funara, poco prima della frazione di Sti- fone, vicino al fiume Nera. Questo, imboccando la gola dei monti Corviano e Santa Croce, va ad infrangersi sui piloni del ponte romano di Augusto, che origina- riamente univa i due monti. Ci- tato dalle fonti classiche, raffigurato da artisti e viaggiatori, vero capolavoro dell'architettura romana, è da porre in relazione alle grandi ristrutturazioni volute da Augusto nel 27 a.C., lungo il percorso della strada consolare Flaminia. Dell'imponente struttura originaria restano due piloni vol- tati ad arco sulla sponda del 26 TURISMO all’aria aperta monte Corviano, una contrappo- sta sezione sulla sponda del monte Santa Croce e i ruderi di due piloni dell'arcata centrale, crollata prima del 1055. La lun- ghezza originaria del ponte do- veva essere di circa 160 m per un'altezza di 30 m, con una luce mirabile dell'arco centrale di circa 32 m, mentre la larghezza del piano stradale era di 8 m. Il fronte, realizzato in nucleo ce- mentizio e paramenti di blocchi squadrati con bugnature e a corsi alternati, presenta (a due terzi dell'altezza dei pilastri) una cornice aggettante, che si ritrova nella parte interna dell'arcata. I piloni hanno una pianta rettango- lare e sono in parte impostati sulla roccia. Nel corso del tempo, è stato più volte soggetto a crolli e gravi danneggiamenti, come quelli risalenti al 1053-54. Si suppone che il ponte s'innal- zasse su quattro arcate, tutte con un'ampiezza diversa che variava dai 19 mt. della prima, 32 mt. del- l'arcata centrale, circa 17 mt. della terza e 16 mt. della quarta, se esisteva. Secondo il Guattani, le pietre fu- rono levate da un luogo chiamato Valle Mantea, presso Civitella, alla volta di Fiano; nel 1724 venne inoltre scoperto come le pietre rimanessero saldamente connesse tra loro in quanto, oltre alla calce, erano state adoperate delle anime di ferro saldamente piombate alle loro estremità. Il Palazzo dei Priori di Narni è si- tuato in Piazza dei Priori, l'antica Platea Major, dove all'epoca ro- mana c'era il foro. Si presenta con la torre campanaria sulla de- stra e, di fronte, il Palazzo comu- nale. L'edificio è ricco di elementi: il portale, la loggetta del banditore, la loggia attribuita al Gattapone architettonicamente composta da un pilastro centrale, due arcate che formano il pro- spetto e da un altro pilastro cen- trale, di forma ottagonale, che sostiene gli archi della volta di- visa da quattro crociere a vela. Le pareti presentano tracce di af- freschi e iscrizioni. Ad una certa altezza si notano degli anelli di ferro che sono, presumibilmente, le tracce della gogna. La parte superiore dell'edificio è di epoca rinascimentale. Lo stesso edifi- cio, nel 1618, divenne sede della casa dei Padri Scolopi, occupato dagli stessi fino al 1800. Il Pa- lazzo Comunale di Narni, chia- mato anche Palazzo del Podestà