TIS - Il Corriere Termo Idro Sanitario Gen 2023 | Page 19

www . infoimpianti . it TIS N . 397 GENNAIO-FEBBRAIO 2023
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Figura 3 - Il colore può essere un buon indicatore della qualità dell ’ olio che si scurisce all ’ aumentare dell ’ umidità
UN NEMICI DELL ’ OLIO L ’ UMIDITÀ Chi opera nel settore della refrigerazione e della climatizzazione ben conosce i problemi derivanti dall ’ umidità e i danni che questo può causare . A volte però , non si considera che , anche l ’ olio , possa portare con sé un certo grado di umidità dato che tutti gli oli non si possono definire completamente anidri . Quindi è bene conoscere il quantitativo massimo di acqua che è disciolto nell ’ olio che , nei moderni prodotti , si aggira sempre tra 200 ppm e 500 ppm . Però , com ’ è noto , tutti gli oli per refrigerazione sono igroscopici e quindi basta lasciarli anche per poco tempo a contatto con l ’ atmosfera per far loro assorbire una certa quantità di acqua . I contenitori di olio giocano un ruolo importante , così come importante è conservare i residui di olio in contenitori sempre colmi . I contenitori metallici , con tappo a vite , sembra che siano quelli che garantiscono miglior tenuta e che isolino nel migliore dei modi l ’ olio dall ’ umidità esterna . L ’ umidità si diffonde anche nei sistemi a causa della mancanza di adeguate procedure di vuoto e dalla mancata sostituzione dei filtri disidratori durante le riparazioni del sistema . L ’ umidità è considerata un sistema contaminato principalmente a causa della corrosione interna dei componenti e della riduzione della qualità . I tecnici possono anche utilizzare il colore dell ’ olio come indicatore della presenza di umidità e dei suoi effetti sulla qualità dell ’ olio . La figura 3 mostra il cambiamento di colore previsto che si verifica negli oli con diversi livelli di contaminazione .
CONTAMINAZIONI E ROTTURE La lubrificazione del compressore si basa sulla presenza costante di olio puro durante il funzionamento , ma ciò , in pratica , non si realizza sempre . Innanzitutto dobbiamo ribadire il concetto che il refrigerante entra sempre in soluzione con l ’ olio variando l ’ indice di viscosità e , quindi , ad esempio , un olio POE da 46 cSt può divenire un olio con viscosità 22 cSt ÷ 30 cSt una volta che è stato caricato il refrigerante ; inoltre possono intervenire altri agenti esterni che riducono il potere lubrificante di un olio come :
• abbassamento del livello dell ’ olio nel carter ,
• contaminazione da corpi estranei ,
• variazione della struttura chimica . Ognuna di queste situazioni provocherà una scarsa lubrificazione ed è importante conoscere come e perché può accadere nei sistemi .
PARTICELLE ESTRANEE Danni provenienti dalla manipolazione Materiali estranei come sporco , metallo , plastica e altri solidi , liquidi e gas possono essere introdotti quando si opera in maniera discutibile allorquando si vuole aggiungere lubrificante al compressore o quando si carica l ’ impianto frigorifero con del refrigerante . Esistono regole comportamentali per evitare che ciò avvenga e , tra le maggiormente importanti , si possono ricordare :
• immettere nel compressore sempre olio vergine preferibilmente prelevato da un contenitore ancora sigillato ;
• usare stracci , guanti e strumenti puliti ;
• utilizzare solamente l ’ olio raccomandato dal costruttore del compressore ;
• utilizzare refrigerante puro proveniente da una fonte sicura ( fornitore e produttore ).
DANNI CAUSATI DAL TEMPO Tutti i compressori e gli impianti frigoriferi genereranno , col tempo , particelle estranee a causa dell ’ usura delle parti mobili e del flusso continuo di refrigerante nel circuito del sistema . I refrigeranti sono detergenti eccellenti e alla fine trasportano i contaminanti del circuito nell ’ olio del compressore . La manutenzione periodica , la sostituzione di olio e filtro , assicurano che i contaminanti vengano rimossi prima che possano accumularsi fino a causare danni . I contaminanti in linea di massima sono :
• particelle provenienti da valvole rotte ;
• particelle provenienti dalla fusione del corpo e dalle testate del compressore come , ad esempio , componenti in lega di ghisa e ferro ;
• ingresso di umidità tramite componenti del sistema e tenute se si opera a pressioni inferiori a quella atmosferica ;
• particelle da linee di gomma , connessioni dei pressostati ;
• melma verde dalle linee di rame ;
• materiale vario come silicone o gomma proveniente da tubi flessibili .
PRODUZIONE DI MORCHIE Le morchie sono causate dalla degradazione chimica dell ’ olio , il che normalmente avviene quando la temperatura di scarico dei compressori supera certi valori limite indicati dai produttori di olio . Le alte temperature allo scarico dei compressori possono essere determinate da :
• prestazioni insufficiente del condensatore ;
• livello del refrigerante insufficiente ;
• eccessiva perdita di carico sulla linea di aspirazione ;
• livello dell ’ olio troppo basso ;
• condizioni ambientali estreme ;
• umidità nell ’ impianto . Il modo maggiormente efficiente per evitare che ciò si verifichi è quello di provvedere a una manutenzione periodica in cui vengono eseguite le seguenti operazioni : - sostituzione periodica dell ’ olio ed analisi dello stesso in loco ; - sostituzione periodica dei filtri disidratatori ; - rispettare , durante le riparazioni , la procedura del “ vuoto ” senza affidarsi mai a operazioni dannose come lo “ spurgo ” o altre manovre similari .
DANNI CAUSATI DAL BASSO LIVELLO DELL ’ OLIO DEL COMPRESSORE Se il livello dell ’ olio si mantiene troppo basso per un lungo periodo , può succedere che alcune parti rotanti rompano il film di lubrificante e vengano in contatto con la loro sede . In tale condizione si producono particelle infinitesime metalliche che entrano immediatamente in circolazione assieme all ’ olio aggravando , ulteriormente , la carenza di olio ed incrementando l ’ attrito volvente . L ’ olio presente in tale condizione non è più in grado di smaltire l ’ eccesso di calore prodotto .
Guasto chimico Quando , durante l ’ analisi dell ’ olio si appura la presenza di acido si può essere certi che l ’ olio non svolge più la sua funzione e che deve essere prontamente sostituito . Una delle cause principali della formazione di acidi è la presenza di acqua nel circuito che è generalmente trasportata dall ’ aria . Le piccole operazioni di manutenzione che prevedono l ’ apertura di piccole o grandi porzioni di tubazioni , sono la strada migliore per l ’ introduzione di umidità nel circuito . Infatti , troppo spesso il tecnico non esegue , al termine del lavoro , un vuoto soddisfacente o , ancor peggio , esegue uno “ spurgo ” che consiste nell ’ immettere nella tubazione riparata , una certa quantità di refrigerante che si libererà nell ’ aria ma che , secondo il frigorista , è sufficiente per svuotare completamente la tubazione dall ’ aria che precedentemente era entrata . Quindi , l ’ ossigeno presente nell ’ impianto , reagisce con il refrigerante frammisto ad olio e dopo essere stato sottoposto alle alte temperature dello scarico produci gli acidi di cui sopra . Le particelle di particolato di rame si depositano nei punti di sfregamento dei componenti in movimento e sulle superfici del cuscinetto e inoltre producono fanghi nei canali dell ’ olio dell ’ albero a gomiti .