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The entrance to Villa Majoli
un paese in cui almeno per almeno sei mesi all ’ anno è possibile praticare in riva al mare , nel verde dei parchi e anche , perché no , nei magnifici giardini delle ville . Ci può volere un po ’ di pazienza , e magari qualche goccia di sudore , ma è possibile entrare quasi da subito in contatto con il cosiddetto “ potere trasformativo ” dello yoga . Che forse scopriremo essere duplice , perché riguarda qualcosa che avviene nei mesi ( e anche negli anni ), così come all ’ interno dell ’ ora , minuto più minuto meno , in cui pratichiamo . Usare il corpo , dunque , per provare ad ammorbidire la mente : tanto che il confine tra yoga e meditazione appare proprio sottile . E se leggerlo può risultare un po ’ astratto , non c ’ è che da provare . “ Si tratta di lavorare non solo ‘ sul ’ corpo – racconta Mirra – ma soprattutto ‘ attraverso ’ il corpo , per trasformare ciò che viviamo ; di imparare qualcosa sul tappetino per provare a portarlo fuori . Dopodiché , è chiaro , siamo umani , perciò non è detto che ciò riesca . Ma non vogliamo raggiungere la perfezione , questo è un altro punto importante dello yoga : solo ‘ stare ’ nelle trasformazioni che ci sono costantemente ”. Piccola trasformazione è forse anche accorgersi che uno spazio di natura – spiaggia o giardino che sia – può essere anche un luogo per praticare . Lì ci si accorgerà che quelle quattro lettere che arrivano dal sanscrito e parlano di unire ce l ’ hanno proprio con corpo e mente . Cioè con noi . E sono il nome di una pratica contemporanea e antichissima , millimetrica e immensa , che serve di sicuro ad afferrarsi l ’ alluce tra pollice e indice , ma anche ad accettare l ’ eventualità di non farcela . Poi , magari , la volta dopo ci si riprova . Intanto a Villa Majoli la lezione volge al termine . I partecipanti ringraziano sé stessi per aver dedicato tempo alla pratica , come avviene in ogni altra parte del mondo in cui si faccia yoga . E anche questa , in questo meraviglioso angolo di Sicilia , è connessione . months of the year it ’ s possible to practise outdoors , be it by the sea , at the park or even in the beautiful garden of a villa . It takes a little patience , as well as effort , but it ’ s possible to experience the “ transformative power ” of yoga almost immediately . It ’ s something that happens both over months and years , and at the same time , in that hour or so on the mat . Using the body to relax the mind , the distance between yoga and meditation is very small indeed . If reading this makes it all seem a little abstract , then why not try it out . “ It ’ s about working not only ‘ on ’ the body , but above all ‘ through ’ it ,” explains Mirra , “ to transform our experience , to learn something on the mat and try to replicate it elsewhere . That doesn ’ t mean we ’ ll be able to , we are after all only human . But the aim is not to attain perfection , that ’ s another important point about yoga : just to ‘ be ’ in the moment , in the transformations that are constantly taking place .” Another little transformation might be to realise that an outdoor space – be it a beach or a garden – can also be a great place to enjoy a yoga session . There , the realisation comes that that four-letter Sanskrit word meaning unity has everything to do with unifying body and mind . That is , with us . And it ’ s the name of a discipline both ancient and modern , both tiny and immense , that can help you to hook your big toe between thumb and forefinger , but also to accept when it doesn ’ t happen . You can always try again . In the meantime , the lesson at Villa Majoli has come to an end . The participants give their thanks for the time devoted to this ancient discipline , as do people all over the world . And this too , in this beautiful corner of Sicily , is connection .
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