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MENTE /// \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\D istretto C u lt u rale E v o lu IL DESIGN PER LA VALORIZZAZIONE DEL BELLO, BUONO E BEN FATTO Distretto Culturale Evoluto del Piceno quando la cultura diventa impresa, con l’obiettivo di creare esternalità economiche nel territorio e trattenere i talenti creativi, che troppo spesso emigrano all’estero. Il Piceno in forte crisi, crea impresa dalla cultura nella prospettiva di una crescita occupazionale a breve e lungo termine. Il Consorzio Universitario Piceno ha presentato il progetto Distretto Culturale Evoluto del Piceno, “Il Design per la valorizzazione del Bello, Buono e Ben fatto”. L’intero progetto prevede un investimento di 500.000 €, di cui 200.000 € messi a disposizione dalla Regione Marche, e si realizza attraverso workshop intensivi, seminari, azioni di sviluppo dei concept e prototipazione dei nuovi prodotti e servizi, azioni di condivisione, divulgazione e comunicazione dei risultati. Guardando alla crescita del territorio, il Consorzio Universitario si è posto come ente capofila in collaborazione con la Scuola di Architettura e Design dell’Università di Camerino, insieme a partner pubblici, privati e associazioni del territorio. Tre sono le parole chiave: l’ambito artigianale e manifatturiero per il Ben fatto, la ricchezza storico-artistica-architettonica per il Bello, la risorsa enogastronomica ed agroalimentare per il Buono, quindi il design come leva strategica per la valorizzazione e l’innovazione dei patrimoni culturali dei 48 / WHY MARCHE territori. In una frase: generare occupazione attraverso la cultura. Il distretto culturale ha centralità nell’economia locale in cui si crea e circola la conoscenza, grazie ad un continuo scambio di saperi tra settori, dove il concetto base è sempre la cultura che genera esternalità economiche. Diverse sono le modalità attraverso cui può assumere un ruolo attivo nel promuovere l’occupazione e lo sviluppo: la cultura stimola l’occupazione diretta degli artisti; i beni e le attività culturali possono costituire un fattore strategico nell’attrarre attività economiche e turistiche sul territorio, da cui consegue un incremento delle attività collaterali e un potenziamento dell’occupazione nei settori strettamente legati al turismo; l’incremento dell’occupazione potrebbe anche essere favorito dal fatto che vengano localizzate operazioni di tipo commerciale in sedi di livello culturale. Lo sviluppo del DCE (Distretto Culturale Evoluto) Marche si basa sull’assunto che il patrimonio culturale, le attività culturali, gli istituti ed enti culturali e di formazione, siano laboratori di innovazione a base culturale capaci di generare imprenditorialità e creatività, e che i prodotti e i servizi ideati a loro volta possano rappresentare uno dei principali vantaggi competitivi anche dei settori produttivi tradizionali del territorio. DI CHIARA POLI