ANIMA ///
Abbazie
San Claudio al Chienti (Corridonia)
La chiesa di San Claudio è senza
dubbio uno degli esempi più importanti e più mirabili di architettura
romanica nelle Marche. La sua
esistenza è documentata a partire
dall’XI secolo presso l’Archivio Storico di Fermo. Grazie ai documenti
contenuti in archivio, si scoprirà che
è opportuno parlare di pieve e non di
abbazia perché si esclude che mai vi
sia esistita una congregazione monastica di qualsiasi tipo.
Il tratto distintivo, oltre al fatto che
l’edificio sia riuscito a rimanere
praticamente intatto nel tempo, è la
presenza di due chiese sovrapposte. Le due torri cilindriche, simili ai
campanili dell’area ravennate, e il
portale gotico in pietra d’Istria sono i
due particolari che immediatamente
colpiscono lo sguardo.
16 / WHY MARCHE
Abbazia di Santa Croce dei Conti
(Sassoferrato)
Piena di fascino e ancora sconosciuta
ai più, l’Abbazia si trova sul Monte
Santa Croce, in posizione isolata.
Il campanile quattrocentesco e
l’arco del portale in pietra decorato
con motivi floreali e geometrici, che
poggia su capitelli scolpiti con il repertorio del bestiario medievale, accolgono i visitatori. All’interno, molto
importanti sono invece gli affreschi
di scuola fabrianese del Trecento che
decorano una delle absidi, rappresentanti la “Vita leggendaria di S.
Tommaso apostolo”. La vera ‘attrazione’ di questa abbazia è però il Paliotto ligneo del Seicento decorato in
oro, probabile opera dell’intagliatore
francese Leonardo Scaglia.
Abbazia di San Lorenzo in Campo (Piobbico)
Elevata a basilica nel 1943 da S.S. Pio XII, chi arriva a San
Lorenzo in Campo di trova di fronte uno dei più importanti
monumenti di stile romanico-gotico esistente nelle Marche. Datata attorno all’anno 1000, è votata a S. Lorenzo
martire in Roma. Una curiosità: inizialmente al nome del
Santo seguiva “in silvis” per la presenza di boschi sacri,
che venne poi sostituito dal “in campo” probabilmente in
memoria dell’ “ora et labora” dei benedettini. L’abbazia
è davvero maestosa: tre navate, arcate a tutto sesto in
muratura, sorrette da colonne di granito grigio provenienti dall’Egitto, copertura a capriate scoperte. L’Altare
Maggiore è forse la parte più bella e preziosa, coi suoi rari
e pregevoli marmi, ma non è da meno la cripta sottostante proprio l’altare.