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ANIMA /// Eremi Eremo di Montegiove (Rosciano-PU) Attorno alla città di Fano si ergono diverse colline, a proteggerla e a cullarla. Su quella più alta, a 223 metri di altezza, fu edificato tra il 1609 e il 1627 l’eremo di Monte Giove. Da qui si arriva a vedere tutta la Valle del Metauro fino al Monte Catria. Furono i Monaci della Congregazione Camaldolese dell’ordine di San Benedetto a volere la costruzione dell’Eremo che presto diventò un punto di attrazione tanto da ospitare anche nel 1657 la regina di Svezia Cristina Alessandra Maria. Eremo di Santa Croce di Fonte Avellana (Serra San’Abbondio – PU) Uno degli erermi più famosi di tutta la regione e anche uno dei più belli. Anche Dante lo cita nel XXI canto del Paradiso: “Tra due liti d’Italia surgon sassi/.../ e fanno un gibbo che si chiama Catria, / di sotto al quale è consecrato un ermo, / che suole esser disposto a sola latria”. Gli elementi che compongono questa costruzione monumentale sono la chiesa a pianta a croce latina, la cripta dell’XI secolo, il presbiterio, lo scriptorium del XV secolo e il chiostro. All’interno dello scriptorium si trovano ancora molti volumi trascritti e impreziositi di miniature dagli amanuensi dell’epoca e qui si trova anche la biblioteca Dante Alighieri, che annovera al suo interno 10.000 volumi. Eremo dei Frati Bianchi (Cupramontana – AN) Già l’ambiente nel quale l’eremo è immerso merita di per se una visita: una riserva floristica tra Poggio Cupro e Cupramontana. In origine la costruzione era molto più piccola, e l’ampliamento si deve al priore Apollonio Turchi: al corpo originale si aggiunsero gli alloggi in muratura per i monaci e una se