Test Drive | Page 49

no il 18% dell’offerta e lavorano prevalentemente nel mercato del recupero edile per gli utilizzatori finali. I dati relativi al mercato italiano delle facciate continue evidenziano una piccola inversione di tendenza (+1%) che è in parte legata alla domanda generata dal completamento dei lavori legati direttamente ed indirettamente all’Expo e ad una leggera ripresa degli investimenti nella ristrutturazione degli edifici non residenziali ed in particolare nei lavori di recladding, ovvero di sostituzione delle facciate continue esistenti. I costruttori di facciate hanno un modello di business specializzato: esse realizzano oltre 2/3 dei ricavi con le facciate continue e la rimanente parte con le finestre di alluminio. Il loro mercato di riferimento è costituito dalle nuove costruzioni ad uso non residenziale; ciò spiega il perché negli ultimi anni abbiano risentito particolarmente della contrazione del mercato nazionale. Per via della crisi del segmento delle nuove costruzioni ad uso terziario i costruttori di facciate hanno dovuto modificare profondamente il proprio mercato di riferimento. I clienti di riferimento dei costruttori di facciate sono le imprese di grandi dimensioni (51% dei ricavi) per le quali realizzano soluzioni architettoniche complesse. Al calo dell’incidenza sui ricavi delle grandi imprese, diminuita negli ultimi anni per via della crisi, fa da contrappeso la crescita di importanza dei clienti privati, che assorbono il 27% della domanda. Un quota residuale delle vendite è assorbita dalla committenza pubblica (12%). Per reagire alla crisi dei settori nazionali del commerciale e del terziario, i costruttori di facciate stanno adottando due strategie prevalenti: una crescente attenzione ed orientamento verso il settore del recladding (ristrutturazione degli edifici ad uso non residenziale), ed una maggiore aggressività sui mercati esteri. Per quanto riguarda il recladding, UNICMI ne stima il mercato in circa 40 milioni di Euro, con prospettive di crescita positive. Esso si sostanzia nel rinnovo dei serramenti con componenti ad elevate performance termiche o con nuove tipologie di facciate, esteticamente moderne, funzionali e prestazionali. Tipicamente tali interventi coinvolgono non solo l’aspetto estetico dell’edificio, ma anche gli impianti e i sistemi di copertura. Riguardo all’internazionalizzazione, va sottolineato come, dopo le prime esperienze di acquisizioni occasionali di commesse all’estero, negli ultimi anni sia stata sviluppata, da alcune aziende, una strategia mirata a strutturare una presenza commerciale, logistica ed, a volte, anche produttiva sui mercati esteri di interesse. Grazie a ciò, i costruttori di facciate che hanno investito nello sviluppo internazionale del proprio mercato hanno realizzato, in pochi anni, una presenza stabile sui principali mercati continentali, quali Svizzera, Francia e Regno Unito; non mancano esempi di aziende che si sono spinte anche su mercati più lontani e complessi quali, ad esempio, quello nord-americano, mediorientale e nordafricano. Il risultato positivo di questi sforzi si riscontra nella quota di fatturato realizzato grazie ai mercati esteri, che dal 2010 è più che raddoppiata, passando dal 15% al 37%. Si può affermare che la fase più critica del mercato è stata raggiunta, mancano però ancora segnali sufficientemente robusti per pronosticare un’inversione di tendenza; la previsione più ragionevole è dunque quella di una stabilizzazione del mercato sui livelli attuali, con il comparto delle nuove costruzioni residenziali pressoché statico nei prossimi due anni. Diversamente, il recupero delle costruzioni ad uso residenziale mostrerà timidi 48 INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE EDILIZIO Quarto Rapporto Congiunto Feneal Uil - Filca Cisl - FILLEA CGIL - Legambiente