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Le principali fasi lavorative a rischio sono invece: opere di scavo, getto del cemento, movimento terra; saldatura; asfaltatura, impermeabilizzazioni, posa in opera e rifacimento impianti; posa in opera di pavimenti e parquet; lavori di finitura esterna, tinteggiatura. L’esposizione ad agenti chimici può provocare danni per la salute di vario tipo, a seconda dell’agente chimico, sia immediati (ad es. ustione), sia a lungo termine. Questo fattore di rischio è rilevante in edilizia: come abbiamo visto, molti materiali e tecnologie per l’edilizia sono a rischio chimico, ma l’ambiente di lavoro a cielo aperto riduce, rispetto al luogo chiuso, la concentrazione di alcuni agenti (quelli assunti per inalazione). Possiamo stimare la correlazione tra andamento del fattore di rischio ed innovazione tecnologica come POSITIVA, per il rapido aumento dell’impiego di materiali a rischio chimico nelle costruzioni, e per il maggior utilizzo di alcune tecnologie, come saldatura, posa in opera e rifacimento impianti, posa in opera di pavimenti e parquet. Allo stesso tempo, possiamo considerare una correlazione NEGATIVA, relativa al minor impiego di tecnologie tradizionali, quali opere di scavo, getto cemento, movimento terra, asfaltatura (a caldo), impermeabilizzazioni, lavori di finitura esterna, tinteggiatura. Azioni chiave per la riduzione dei rischi associati agli agenti chimici pericolosi: a) adozione di metodi di lavoro che richiedano una minore esposizione agli agenti chimici; b) scelta di attrezzature adeguate; c) fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi; e) progettazione dell’assetto dei luoghi e dei posti di lavoro; f) adeguata informazione e formazione dei lavoratori; g) limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione; h) orari di lavoro adeguati con appropriati periodi di riposo; i) utilizzare preferibilmente sistemi di protezione collettivi quali aspirazione localizzata, adeguata ventilazione e ricambi d’aria; l) manutenzione corretta di tutte le attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione (DPI per le vie respiratorie, per gli arti superiori, per gli arti inferiori, per gli occhi e il viso, per il corpo); m) pulizia delle mani con acqua e sapone neutro, mai con solventi, prima di mangiare, bere o usare i servizi igienici; n) consumo dei pasti nei luoghi predisposti e non nei luoghi esposti a rischio chimico; o) a fine giornata cambio degli abiti nei luoghi predisposti e non nei luoghi esposti a rischio chimico; p) segnalazione immediata di qualsiasi situazione di pericolo al responsabile della sicurezza, compreso i malfunzionamenti delle attrezzature DPI; q) conoscenza del piano di emergenza. Data la rilevanza di questo fattore di rischio nello scenario contemporaneo delle costruzioni, abbiamo approfondito la correlazione tra fattore di rischio da agente chimico e innovazione tecnologica, disaggregando l’analisi a livello delle principali mansioni edili (vedi Tab. 1). 150 INNOVAZIONE E SOSTENIBILITA’ NEL SETTORE EDILIZIO Quarto Rapporto Congiunto Feneal Uil - Filca Cisl - FILLEA CGIL - Legambiente