●
introduzione di nuove macchine "attive", dotate di sensori, interfacce e
sistemi di controllo capaci di interagire con il paziente sotto il diretto
controllo del medico o dello specialista;
●
valutazione dei tempi e delle capacità di recupero dei pazienti
attraverso dei sistemi automatici.
●
creazione di database dei risultati per determinare l'efficacia della
terapia;
●
riduzione dei rischi dovuti all'esecuzione di terapie sbagliate o a
errori del personale medico;
●
possibilità di ampliare il bacino di utenza, in quanto si possono
prestare servizi a più pazienti contemporaneamente, anche in
località lontane dai centri ospedalieri principali, utilizzando sistemi
di telecontrollo;
●
assistenza domiciliare e domotica, in un futuro più lontano.
L'utilizzo di apparecchiature robotiche biomedicali ben si presta in quei
settori in cui il personale medico deve svolgere delle mansioni ripetitive che
si protraggono nel tempo, per le quali l'operatore deve assicurare in modo
continuativo una elevata attenzione e una elevata sensibilità. Un settore che
manifesta queste caratteristiche è quello della fisioterapia e della
riabilitazione post trauma e post ictus, in quanto le operazioni che deve
svolgere il medico o il fisioterapista sono ripetitive e faticose, l'attenzione e la
sensibilità possono venir meno nel tempo, e questo potrebbe comportare
l'insorgere di rischi aggiuntivi per il paziente.
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