Tesi Robotica Algoritmi ed architetture per la risoluzione di... | Page 17

1.1. INTRODUZIONE AL VISUAL SEARCH 17 e hanno proposto numerose idee che ci permettono di far fronte alle di coltà or ora presentate.In particolar modo sono state trovate delle soluzioni alle problematiche teoriche che il Visual Search presenta, problematiche che per loro stessa natura sono comuni a qualsiasi sintesi della tecnologia si voglia dar luogo, indipendentemente dalle esigenze dell’applicazione che si vuole implementare: 1. Per la procedura di analisi preliminare di un’immagine, vengono utilizzati algoritmi di Feature Description. Di solito si opta per i classici algoritmi presenti in letteratura come SIFT (Scale-Invariant Feature Transform) oppure per l’algoritmo SURF (Speeded Up Research Feature) dato che entrambi forniscono dei descrittori che risultano invarianti rispetto ai cambiamenti di scala e dimostrano stabilità al rumore, ai cambiamenti di punti di vista e di illuminazione. Su queste tematiche avremo modo di discutere approfonditamente nelle prossime sezioni del capitolo. 2. La rappresentazione dei descrittori all’interno del calcolatore ha notevole ascendete sulle procedure di calcolo e influisce molto sulla facilità di compressione delle informazioni. La soluzione alla quale si è giunti oggi risolve il problema per successivi ra namenti sui dati: si procede sostanzialmente con una normalizzazione dei descrittori ottenuti dagli algoritmi di feature description.Essi vengono descritti in una configurazione DAISY, che è una rappresentazione che risulta essere e ciente da gestire e non troppo onerosa in termini di risorse di memoria. Tale rappresentazione è stata fortemente supportata dal Dr. Brown del University of British Columbia che, come vedremo successivamente, ha contribuito anche con il Prof. Lowe alla sistematizzazione dell’algortimo SIFT. Esistono due configurazioni utilizzate in tale ambito: DAISY-9 e DAISY-13. Del descrittore viene poi e ettuata una quantizzazione del gradiente secondo procedure denominate VQ-5 e VQ-7. Al termine di quest’ultima fase otteniamo il descrittore strutturato in maniera opportuna per essere utilizzato. 3. Infine procediamo con la compressione delle codifiche in modo da ridurre al minimo lo spazio di immagazzinamento delle informazioni nelle basi di dati.Per raggiungere questo scopo facciamo riferimento all’utilizzo dei codici di Hu man e di un indicizzazione delle informazioni basata sulle tabelle hash. Le soluzione teoriche proposte sono state meditate a lungo e, grazie alla loro e cienza pratica, è stato adottato come una sorta di standard de-facto delle