Tesi di Laurea di Davide Roberto in Etnomusicologia (Dams - Musica) Tesi di Laurea in Etnomusicologia di D. Roberto | Page 97
Tramite i dati raccolti dal Professore Giorgio Adamo e tramite la mia
esecuzione ed interpretazione delle ritmiche della musica popolare,
legate alla Campania e al Salento, ho potuto notare il differente impiego
della membrana nell’atto percussivo da parte della mano destra. Il caso
campano, a differenza del Salento, dove vi è un utilizzo minore dello
spazio della membrana, mostra come vi sia un utilizzo maggiore dello
spazio percussivo della pelle del tamburello. Questo movimento più
ampio è anche accentuato per il fatto che in Campania vengono utilizzati
tamburi di maggiori dimensioni (tammorra). Anche la Calabria dimostra
come vi sia un utilizzo diverso della membrana nell’atto percussivo,
volto maggiormente a distinguere la timbrica del colpo chiaro dato verso
i
bordi
della
cornice,
dal
colpo
scuro
percosso
al
centro
della
membrana. 156
Prendendo in considerazione la ritmica montemaranese, si è visto come
la mano si muova sia lungo l’asse orizzontale, che lungo l’asse verticale
del tamburello.
Dall’analisi ritmica ho notato delle analogie di tipo tecnico-esecutivo.
Infatti, è possibile notare una somiglianza ponendo a paragone i
movimenti della mano nella terzina della pizzica con la successione dei
movimenti della mano nella terzina stessa nella ritmica montemaranese,
presente nell’ultimo movimento della battuta in 12/8. 157
Ho potuto constatare quanto sia importante il ruolo svolto dal contrasto o
dalla compresenza del binario e ternario all’interno delle varie ritmiche.
Ho preso in considerazione gli studi di Marius Schneider, Pier Paolo De
Giorgi e Nico Staiti. De Giorgi afferma una biritmia della pizzica, che
palesa in maniera compresente quella trocaica, rapida e ternaria, e quella
spondaica più lenta e binaria 158. In sostanza, la figurazione trocaica,
viene
ricollegata
all’antica
forma
del
tribraco,
processionale
ed
156
Comunque, bisogna constatare, che, questa caratteristica è riscontrabile nelle ritmiche presenti in ogni
regione presa in analisi. Se, ad esempio, consideriamo il caso del tamburello in Salento, si nota la
presenza del colpo scuro dato in battere al centro della membrana con la “botta”. Invece, per quanto
riguarda i colpi chiari, nella ritmica salentina, questi sono presenti nella seconda terzina eseguita
all’interno di un ciclo ritmico di pizzica, percosso nella parte superiore della membrana. (Cfr. par. 3.3.2,
pag. 38).
157
Cfr. par. 3.3.2, pag. 40, fotogrammi numero 4-5-6; Cfr. par. 4.5.2, pag. 84-85, fotogrammi numero 910-11.
158
Cfr. par. 3.3.1, pag. 35.
97