Tesi di Laurea di Davide Roberto in Etnomusicologia (Dams - Musica) Tesi di Laurea in Etnomusicologia di D. Roberto | Page 42
accomodare nella casa della futura sposa; e del periodo della “questua”
all’interno delle masserie.
Questa tecnica a differenza della tecnica più comune salentina, utlizza la
percussione tramite l’alternanza dita-pollice, che poggiandosi sulla
membrana creano “una sorta di arco”. Quest’alternanza si muove su un
asse orizzontale della membrana del tamburello. La successione delle
terzine lungo l’asse orizzontale, la si può avere o spostandosi in avanti 91
verso il centro della membrana, o verso i sonagli ai bordi della cornice 92.
Le dita al centro della membrana percuotono l’accento forte della prima
terzina. La seconda terzina viene suonata nella parte della membrana più
vicina alla cornice e sonagli. Ne risulta sia nella prima terzina che nella
seconda, la seguente successione di suoni: i primi due suoni sulle dita
(di cui il primo in battere) ed il terzo sul pollice eseguito in levare.
Nel secondo suono, a prescindere da come avviene la successione delle
terzine
lungo
l’asse
orizzontale,
le
dita
percuotono
spostandosi
comunque in avanti, in quanto questo movimento permetterà il ritorno
con del pollice in levare per il terzo suono. 93
Analizzando la successione dei frame abbiamo la situazione che segue.
All’interno della prima terzina, il primo suono in battere viene percosso
con le dita al centro della membrana a 3.32.922 min.
Il secondo suono a 3.33.203 min. è ottenuto con spostamento delle dita
in avanti lungo l’asse orizzontale, andando a percuotere la membrana e
sfruttando anche il “rimbalzo” di essa stessa.
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In questo modo è stata eseguita nel video che ho preso in analisi.
In questo caso l’esecuzione della seconda terzina è portata più nella parte della membrana vicina ai
bordi della cornice con i sonagli.
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Questo tipo di movimento è riscontrabile anche nelle tecniche del centro Italia. Si osservino in tal senso
la figure 11a e 11b a pag. 25.
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